Come si stampava un giornale nel Far West

Un museo di San Diego, in California, ha caricato su Youtube un video di 3 minuti e mezzo in cui viene spiegato come si stampava un giornale nell’Ottocento.

Il giornale che veniva stampato sul posto è il San Diego Union, che esiste ancora oggi col nome di Union Tribune.

La pressa è una Washington Press fabbricata da un certo R. Hoe & Co. di New York, come si legge sulla grande scritta in rilievo. Sembra essere in ferro o in un materiale simile, pesantissima e difficile da manovrare. La guida del museo, una donna, fa una certa fatica a muovere le varie parti.

Era stata scelta perché praticamente indistruttibile. Nell’Ottocento la California era lontanissima dalle città industrializzate, non aveva proprio la possibilità di chiedere e ottenere in tempi brevi e a costi contenuti i pezzi di ricambio. Le parti della Washington Press non si rompevano quasi mai, e quando lo facevano le si poteva riparare con l’aiuto di un fabbro disponibile sul posto.

A parte il materiale (ferro invece che legno), il meccanismo di funzionamento era esattamente lo stesso del Quattrocento, ai tempi di Gutenberg.

Il piano portaforma era orizzontale, su un carrello scorrevole. Al disopra veniva disposta la forma composta coi caratteri mobili. Che veniva messa a punto come ai tempi di Gutenberg: prendendo ogni lettera in metallo a mano dagli appositi scompartimenti di una cassa in legno. Visto che c’erano poche immagini e pochi spazi bianchi, era pressoché tutto testo, serviva un tempo notevole per comporla: una persona sola poteva riuscire nell’intento in una giornata di lavoro.

Le parti in rilievo dei caratteri venivano inchiostrate a mano con un rullo, facendo attenzione che non ci finisse sopra troppo inchiostro che avrebbe sporcato la pagina. Il foglio veniva appoggiato nel suo alloggiamento, con una cornice che lo avrebbe tenuto fermo lasciando scoperta soltanto la parte su cui doveva avvenire la stampa.

Con una manovella il carrello veniva spostato verso l’interno della pressa. Bisognava poi tirare una leva per ottenere la pressione uniforme da parte della platina sul foglio e quindi sulla forma.

Tutta questa operazione portava alla stampa di due pagine di giornale affiancate, cioè di una sola facciata del foglio.

Ogni numero del giornale era costituito da un solo foglio piegato in due, per un totale di quattro pagine.

Mancano informazioni precise su qual’era la tiratura all’epoca. Volendo stimare 300 copie, questo significava eseguire seicento volte le operazioni alla pressa: inchiostrare a mano, caricare il foglio, girare la manovella, tirare la leva, rigirare la manovella, togliere il foglio e via di nuovo con l’inchiostratura. Per trecento volte sulla prima facciata dei fogli e poi, dopo avere sostituito la forma, per altre trecento volte sulla facciata posteriore.

Di solito per manovrare una pressa del genere servivano due persone, di cui una addetta all’inchiostratura.

Una scheda relativa a una pressa uguale a questa si trova sul sito del National Museum Of American History / Smithsonian Institution.

Specifica le dimensioni, sia complessive che dell’area di stampa (ma non il peso), e contiene informazioni sull’inventore Samuel Rust e sulle vicissitudini del brevetto.

La scheda si riferisce ad una pressa usata dal Governo americano fino alla fine degli anni Trenta del Novecento, addirittura.

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