Winter count

I Winter Count non sono molto conosciuti al di fuori del nord America. Articoli che li riguardano sono disponibili su Wikipedia soltanto in tre lingue, oltre all’inglese.

Si tratta in pratica dei “libri di storia” usati in passato dai nativi delle pianure del nord America. Ogni winter count è una grande pelle di bisonte su cui sono tracciati dei disegni molto stilizzati. Ogni disegno rappresenta l’evento principale avvenuto nel corso di un anno. Alla fine di ogni anno gli anziani della tribù si riunivano per decidere quale era stato l’avvenimento più importante. Da quel momento, l’evento sarebbe stato utilizzato per indicare l'anno in questione (i nativi non usavano i numeri, come facciamo noi). Una persona ben precisa era incaricata di aggiungere il pittogramma sul winter count. L’incarico spesso si tramandava di padre in figlio e veniva sempre dato agli uomini.

I nativi del nord America non conoscevano la scrittura, quindi il racconto di ciò che era avvenuto era affidato alla tradizione orale. Il winter count era soltanto un supporto mnemonico. La persona che lo teneva aggiornato era anche un narratore di storie. Vedendo il disegno che raffigurava ad esempio l’omicidio del capo Red Coat, ricordava l’episodio e ne raccontava i dettagli. A seconda della posizione del disegno, poteva ricordare quanti anni prima era avvenuto e cosa era successo prima e cosa dopo.

Quando il winter count si danneggiava o scoloriva era necessario farne una copia. A volte veniva seppellito insieme a colui che lo aveva disegnato, e in quel caso era necessario averne una copia da affidare al suo successore.

Il nome winter count è la traduzione di waniyetu wowapi o iyawapi in lingua Lakota. Gli indiani contavano gli anni a partire dall’inverno. Ogni anno non aveva una durata fissa, ma andava dalla prima nevicata dell’inverno alla prima nevicata dell’inverno successivo.

Sul web si possono trovare le foto di vari winter count. Uno dei più famosi è quello di Lone Dog (Cane Solitario), chiamato così dal nome dell’ultimo uomo incaricato di aggiornarlo. Riguarda gli anni che vanno dal 1800 al 1871.

Su Wikipedia si può vedere la pelle di bufalo tutta intera. In un pdf viene fornita la spiegazione di ciascuno dei pittogrammi (solo il titolo dell’evento).

Sul web si trova anche un pdf con un’attività che viene proposta agli studenti in visita al National Museum of the American Indian.

Quando la pelle del bisonte iniziò a diventare rara, vennero usati altri materiali tra cui la carta.

Rimangono un centinaio di winter count di valore storico, una parte dei quali sono duplicati.

Quello di Lone Dog è tracciato a spirale, a partire dal centro con gli eventi successivi aggiunti sempre più all’esterno.

Incunabula ha pubblicato su Twitter una decina di foto del winter count dipinto da Boide (Fiamma), un indiano Dakota Sioux, con gi eventi che vanno dal 1786 al 1876.

In questo caso si procede per righe (più o meno).

Anche su questo winter count compare la raffigurazione dell’ “anno in cui caddero le stelle”, che permette di metterlo in relazione col calendario di Lone Dog e col nostro calendario, visto che il fenomeno osservato è la pioggia meteorica delle Leonidi del 1833, osservata anche in Europa.

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