Barlow
Il sito TriesteCafe.it usa il Barlow per i titoli e il Roboto per il testo degli articoli.
Entrambi i font sono attinti ai server di Google.
Il Barlow è stato disegnato da Jeremy Tribby. È disponibile in ben 18 stili (9 pesi più i relativi italici), a cui se ne aggiungono altri 18 per la versione Semi Condensed e 18 per la versione Condensed (stretta).
Il Barlow è relativamente popolare, ma non troppo. Nella classifica dei sans serif di Google Fonts è al ventiseiesimo posto (su 553). La versione Condensed è al quarantasettesimo, la Semi Condensed è al settantaquattresimo.
Questo è l’unico lavoro di Tribby presente sul sito.
Identifont non conosce il nome di questo disegnatore, né quello del suo font.
Fonts In Use non solo lo conosce, ma ha raccolto già 7 segnalazioni di usi di questo carattere disegnato nel 2017.
Devroye fornisce parecchie note biografiche su Tribby, che vive in California e ha lavorato per grandi brand come la Nbc, e associazioni no profits come Eff.
Il sito elenca anche altri suoi lavori oltre al Barlow, tra cui il Kinzig, un’illeggibilissimo gotico decorativo stretto rilasciato nel 2020 (di cui viene mostrato qualche specimen).
Il sito ufficiale del disegnatore invece nomina solo due font: Barlow e Arthouse, quest’ultimo disegnato su commissione della NbcUniversal.
Il Barlow ha il punto sulla i tondo, a differenza di Helvetica e Arial che ce l’hanno quadrato. È una scelta molto comune nei font per il web, presente in tutti i sans più diffusi su Google: Roboto, Open Sans, Lato, Montserrat, Poppins, Source Sans....
Una lettera caratteristica del Barlow semmai è la g, che ha il tratto discendente che rimane molto aperto, e termina con un taglio pressoché verticale.
La più riconoscibile però è senza dubbio la Q, simmetrica e con coda verticale rettilinea. Alcuni siti usano questo font per gli articoli, per cui è facile imbattersi in questa caratteristica. Nei titoli invece questa lettera compare raramente.
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