Consigli sul kerning
Sul blog di FontFabric qualche tempo fa hanno pubblicato un elenco dettagliato di consigli relativi al kerning diretti a chi non è un disegnatore di caratteri.
Per i type designer la parola kerning indica un concetto ben preciso. Nei loro software c’è una casella nella quale va inserito un numero che rappresenta la misura in unità di quanto deve essere ridotta la spalla destra del primo di una coppia di caratteri consecutivi.
In pratica, quando si crea un nuovo
font il disegno dei contorni rappresenta solo una parte del lavoro.
Bisogna poi regolare la spaziatura, ossia la distanza tra ogni
lettera e la precedente e la successiva. Lavoro che può sembrare
facile ma non lo è, perché le lettere sono diverse una dall’altra
e creano effetti diversi. Un valore troppo piccolo tra due MM le fa
sembrare attaccate tra di loro, visto che le aste che si fronteggiano
sono verticali. Bisogna scegliere per forza un valore più alto. Che
non va bene nel caso di due TT, dove comunque c’è parecchio bianco
tra una lettera e l’altra anche con una distanza minima tra le estremità dei tratti orizzontali.
Il disegnatore prova combinazioni di lettere con caratteristiche diverse (ad esempio IIIOOOTTT), regolando i parametri fino ad ottenere un risultato equilibrato, ed estendendoli a tutti i casi simili. (Il valore impostato per il lato sinistro della I potrebbe andare bene anche per il lato sinistro di B, D, L, M, N...).
Per quanto ci si possa impegnare, restano situazioni che non possono essere sistemate con questo metodo. Ad esempio, tra A e V resta sempre troppo spazio, visto che entrambe hanno i tratti obliqui e non si può ridurre la spalla sotto lo zero, per evitare che in altre combinazioni si tocchino.
Così nei font moderni esiste la possibilità di creare una coppia di crenatura, o kerning pair, tra A e V e avvicinarle tra di loro solo quando sono consecutive. Quella tra V e A è un’altra coppia di crenatura. In questo caso il valore è lo stesso perché le lettere sono simmetriche, ma in altri casi è evidente che non è così. LT e TL vengono gestite diversamente: la prima viene impostata come coppia di crenatura, la seconda no.
Per chi si occupa di grafica invece il concetto di crenatura è più vago, e talvolta tende a sovrapporsi a quello di spaziatura. Quando una parola sembra spezzata perché c’è troppo spazio tra due lettere, deve essere sistemata avvicinando le due parti manualmente. Non è detto che il problema sia risolvibile dal font designer creando un kerning pair: potrebbe essere sufficiente regolare meglio una delle spalle. Ma dal punto di vista del grafico, trattandosi di avvicinamento manuale, si può parlare di crenatura.
Il blog di FontFabric scrive che “Il kerning è la spaziatura (o distanza spaziale) tra lettere o caratteri individuali”, ma più avanti chiarisce la differenza col tracking, o letter-spacing, che è “lo spazio complessivo tra gruppi di lettere”.
Wikipedia in italiano è più chiara: la crenatura è “la riduzione dello spazio in eccesso tra coppie specifiche di caratteri, al fine di diminuire spazi bianchi antiestetici e dare un aspetto più omogeneo al testo”.
Comunque, quello che deve fare un grafico, secondo FontFabric è controllare il font prima di acquistarlo, provando varie combinazioni di lettere che vengono suggerite nell’articolo, per vedere se la crenatura è presente e se è regolata nella maniera giusta (in alcuni casi il disegnatore può avere esagerato, avvicinando troppo alcune coppie di lettere).
Dopodiché bisogna assicurarsi che il software che si usa per impaginare sia stato impostato correttamente (la crenatura può anche essere disattivata).
La pagina elenca 11 sbagli molto diffusi a cui bisogna fare attenzione e ci aggiunge anche cinque suggerimenti utili.
Commenti
Posta un commento