Edda poetica e in prosa. Alfabeto militare francese ottocentesco per bambini
L’Edda poetica è una raccolta di poemi islandesi in lingua norrena, contenuta in vari manoscritti medievali.
Sul web si possono trovare delle foto abbastanza definite di uno di questi manoscritti, il Codex Regius, o meglio dei soli sei fogli sopravvissuti, di due facciate ciascuno, forse tratti da un facsimile di fine Ottocento.
Molte lettere sono facilmente riconoscibili, simili a quelle che si trovano su tanti altri manoscritti medievali. È caratteristico il modo in cui i tratti ascendenti vengono fatti serpeggiare. Alcune lettere infine non sono latine, ma sono in uso ancora oggi in Islanda.
Sulla pagina di Wikipedia dedicata all’Edda poetica ci sono due frontespizi: uno di un’edizione inglese dell’inizio del Novecento, l’altro di una tedesca di fine Ottocento.
Su quella inglese il titolo è ottenuto in lettere latine outline composte solo di tratti rettilinei, in maniera da sembrare rune. Il norreno infatti poteva anche essere trascritto usando le rune, l’alfabeto delle popolazioni germaniche che avevano colonizzato quelle zone, derivato forse dagli antichi alfabeti italici.
Quella tedesca invece è tutta in caratteri gotici moderni, principalmente Fraktur in vari pesi e spaziature, tranne il titolo che è in quello che oggi chiamiamo Old English (si distingue dal Fraktur per via dei tratti verticali anziché curvi in lettere come la d).
Esiste un’altra Edda, chiamata Edda in prosa, di cui pure Wikipedia mostra un frontespizio, stavolta di un manoscritto del diciottesimo secolo. Le lettere sono in un qualche stile indefinibile, con influenze gotiche e cancelleresche credo, ma spesso niente affatto blackletter. L’intestazione è stretta tra vari medaglioni illustrati che contengono a loro volta iscrizioni.
Sul web si trovano molte altre pagine dello stesso manoscritto che contengono illustrazioni molto ingombranti, con personaggi che a me ricordano quelli che si vedono su certe riproduzioni dei tarocchi.
Molte illustrazioni del genere si possono vedere sul blog Bibliodyssey, purtroppo senza didascalia, se non le scritte in lingua originale che si trovano sulla pagina.
Alcune sono in blackletter, altre in rune, mentre altre volte entrambi gli stili compaiono nello stesso riquadro.
Il blog è interessante perché ha pubblicato, fino al 2015, tantissime stampe antiche di tutti i generi, con molti esempi di impaginazione tipografica, caratteri rétro, lettering e manoscritti.
Uno degli ultimi post riguardava un libricino per bambini intitolato “Armata francese, nuovo alfabeto militare”. In ogni pagina c’è un’illustrazione comica (in cromolitografica) dedicata ad una diversa lettera dell’alfabeto, ogni volta con un soldato in uniforme diversa, per giunta in linea con ciascuna lettera: alla A vediamo un Artigliere, alla B un Brigadiere, alla C un Corazziere, alla G un Gendarme... fino alla Z di Zuavo.
La terminologia francese specificata
nella didascalia aggiunta dal sito è simile a quella italiana.
Inoltre il sito fornisce qualche informazione aggiuntiva, in inglese,
quando serve. Ad ogni illustrazione era accompagnata in origine una descrizione, che non è stata pubblicata.
I ritratti dei soldati sono caricature, e spesso nell’immagine compare anche un bambino in pose buffe, come quello aggrappato alla J che fa marameo alle spalle del soldato che rappresenta la Justice e l’ordine.
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