Diedrich Hermann Westermann

Al linguista e africanista Diedrich Hermann Westermann, vissuto tra Ottocento e Novecento, è dedicata una pagina di Wikipedia in italiano che però non fa riferimento all’alfabeto di cui si è occupato. Anche in quella in inglese non c’è scritto niente in proposito, a parte il riferimento ad un libro di Ortografia Pratica Delle Lingue Africane risalente al 1927.

Esiste però, in inglese, una pagina dedicata all’Africa Alphabet, un alfabeto messo a punto dall’Istituto Internazionale di Lingue e Culture Africane con l’aiuto di alcuni africani guidati da Diedrich Hermann Westermann.

Non è niente di particolarmente esotico, visto che si basa sull’alfabeto fonetico internazionale, che attinge in gran parte dagli alfabeti latino e greco.

Alcune lettere sono come quelle che conosciamo: a, b, c, d, e, f...

Altre presentano trattini aggiunti (la b con un trattino in alto, verso sinistra nella versione maiuscola, verso destra nella minuscola; o la d con un trattino verso destra sotto la linea di base nella minuscola o a metà dell’asta verticale nella maiuscola).

Troviamo poi la lettera greca epsilon, la e rovesciata (particolarmente nota in questo periodo per essere associata al suono neutro schwa). Oltre alla f normale c’è una f uguale alla nostra corsiva, nella versione minuscola, mentre nella maiuscola ha un uncino in basso.

C’è la lettera gamma, una n uncinata (eng o engma), una c rovesciata, la esh, che nella maiuscola è come una sigma greca e nella minuscola è come una s lunga latina. C’è una v uncinata e infine la ezh, ossia una z con una coda in basso arricciata verso sinistra che somiglia ad un numero 3.

Apparentemente l’Africa Alphabet non è ufficiale in nessuno Stato, ma è stato utile per i linguisti e come base per lo sviluppo dell’ortografia di una sessantina di lingue. Inoltre ha influito sulla messa a punto dell’African Reference Alphabet, che è un altro insieme di linee guida per la creazione di alfabeti per lingue africane basati su quello latino.

Molte lettere sono le stesse, ma ne vediamo anche di diverse: una variante per la A, altre due varianti per la z, per non parlare del fatto che alcune lettere hanno un trattino che le sottolinea, mentre nell’Africa Alphabet non ci sono diacritici di nessun genere.

Direttamente dall’Africa Alphabet deriva la World Ortography, di cui Wikipedia in inglese fornisce solo poche briciole di informazione, come l’anno in cui è stata inventata: 1948.

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