L’ideografia di Frege
Secondo il vocabolario Treccani l’ideografia è la “rappresentazione grafica delle idee, come sistema di scrittura non alfabetico, che non tiene cioè conto dell’aspetto fonologico del linguaggio, bensì fa uso di simboli (ideogrammi) che si pongono in rapporto immediato con un contenuto mentale. Tale sistema sta alla base dell’antica scrittura sumera e egiziana e della scrittura cinese”.
Dalla seconda metà del Novecento gli studiosi preferiscono usare il termine logografia per indicare questo concetto, visto che a ogni segno possono corrispondere vari significati, ossia varie idee diverse associate alla stessa parola (che non è necessariamente la stessa per lettori diversi).
Inoltre, per ideografia logica il vocabolario intende “l’insieme di simboli convenzionali esprimenti le principali operazioni della logica. Per esempio un apice a destra, ovvero la sopralineatura, o il segno di meno anteposto o una barra verticale, tutti per indicare negazione”.
In realtà la parola ideografia indica anche una teoria filosofica ben precisa elaborata tra Ottocento e Novecento da un filosofo tedesco chiamato Gottlob Frege.
Il quale aveva ideato un sistema di segni per indicare i rapporti logici tra vari concetti.
Su Youtube si può vedere una video-lezione introduttiva di mezz’ora pubblicata da Filosofia Fuori Posto.
Nel filmato vengono inquadrate pagine di libri che espongono le teorie di Frege, con varie linee orizzontali e verticali che collegano varie lettere dell’alfabeto.
Dal punto di vista tipografico, l’impaginazione di un libro del genere rappresenta una sfida, visto che non esistono caratteri tipografici corrispondenti direttamente a questi simboli, e che spesso i segni si estendono su più di una riga.
Ovviamente qualcuno ha cercato una soluzione al problema, mettendo a punto dei pacchetti per il programma LaTeX.
Su un sito americano c’è un Pdf firmato Quirin Pamp, con indirizzo e-mail britannico, datato 2012, in cui l’autore scrive che volendo digitalizzare un’opera di Frege aveva provato ad utilizzare un pacchetto esistente, rendendosi conto che il risultato non era fedele all’originale. Così, pur non essendo pratico nella scrittura di pacchetti LaTeX, ha voluto tentare l’impresa.
Il documento contiene l’elenco dei comandi e delle scorciatoie e un’anteprima dei risultati.
Ci sono poi esempi che mostrano come combinare insieme le varie istruzioni e il risultato che si ottiene visivamente.
Il documento si conclude con la rappresentazione visiva di un ragionamento complicato (ma senza il codice corrispondente).
Ovviamente tutto ciò può interessare solo editori e studiosi di filosofia, ma è sempre utile sapere che c’è questa possibilità.
Wikipedia in italiano accenna nel testo ad alcuni semplici esempi di ideografia (o Begriffsschrift), facendo uso di segni tipografici esistenti: il trattino orizzontale lungo e quello verticale, affiancati fra di loro.
Ovviamente in una pagina web non c’è la possibilità di usare formule complesse, come ben sa chi deve pubblicare delle frazioni. In quel caso l’unica soluzione sarebbe creare delle immagini da inserire nel testo.
Un trattato su Frege può contenere pagine e pagine di schemi molto ramificati.
La sua logica ha parecchio in comune con la notazione matematica (il concetto di funzione) e in parte ricorda anche quella informatica.
Altri filosofi hanno usato notazioni particolari e diverse nell’esposizione delle loro teorie.
In un corso di storia della filosofia per le scuole superiori Frege è trattato di sfuggita, e le sue idee vengono riassunte senza inserire nel testo simboli insoliti.
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