Sei anni

E così questo blog compie sei anni.

Diamo un’occhiata a quelli che sono i post più visti.

Al primo posto c’è quello sui cartelli stradali: è qualcosa che è sotto gli occhi di tutti, in molti si chiedono di che font si tratta, ma il materiale che si trova sul web è scarsissimo, a differenza di altri Paesi come la Gran Bretagna dove le persone che hanno lavorato in questo settore hanno un nome e cognome e sono state intervistate.

Al secondo posto troviamo l’alfabeto segreto delle Giovani Marmotte, ideato una trentina d’anni fa da una rivista italiana di fumetti Disney. Era l’epoca in cui i ragazzi scrivevano ancora a mano le lettere alla redazione, e con questo sistema si poteva sostituire ogni lettera dell’alfabeto con un disegno stilizzato che raffigurava un oggetto o animale di cui bisognava prendere solo l’iniziale (gatto=g). Facile da decifrare se uno conosce le regole, apparentemente incomprensibile per tutti gli altri. Non ne è stato derivato alcun font digitale in circolazione (io ne ho fatto uno per me in un’oretta o giù di lì), anzi il sistema è stato quasi del tutto dimenticato.

Al terzo posto troviamo un articolo che toccava rapidamente vari argomenti: un museo americano dedicato ai caratteri in legno, laboratori tipografici in cui si stampa con le vecchie tecniche, il modello di pedalina usato in un film di Totò.

Al quarto posto uno degli articoli dedicati al restyling di Repubblica del 2017: un’iniziativa rivoluzionaria, così tanto che il giornale si è dovuto rimangiare alcune delle scelte che aveva fatto, non apprezzate dai lettori (il nome delle sezioni del giornale era stato scritto in verticale, era stata spostata la posizione della data, le foto toccavano i bordi della pagina, i titoli di alcune sezioni erano troppo chiari...). Comunque è in quell’occasione che è stata lanciata la famiglia di font in uso ancora oggi, che si chiama Eugenio in onore del fondatore del giornale.

Al quinto posto c’è l’articolo in cui si parla del corpo del carattere. Un articolo un po’ confuso, a dire la verità, visto che si tratta di un problema spinoso. Il corpo si misura in punti tipografici, e tra questi e i millimetri c’è una corrispondenza diretta: una dimensione di 10 punti corrisponde a 3,52 mm. Solo che in un font in corpo 10 non c’è assolutamente niente che corrisponda a questa misura. Com’è possibile? Si cercava di dare una spiegazione.

Al sesto posto, il font usato per il green pass. Che qualcuno abbia cercato di falsificare il prezioso documento? Comunque, Arial e Helvetica andavano benissimo, ma non era quello che confermava l’autenticità del lasciapassare, bensì il codice Qr.

Troviamo poi il post sulle microscritte sulle vecchie carte di identità, antenate delle microscritte che tuttora vengono stampate sui documenti per testimoniarne l’autenticità. C’è il post sulla B rovesciata del cancello di ingresso del campo di concentramento di Auschwitz. Il post sul font usato dalla nuova Panda, che non è un font in circolazione ma cercandolo ho trovato qualcosa sui caratteri usati nelle pubblicità della Fiat. E infine c’è il post su come realizzare un finto timbro col software Open Office: con la funzione Fontwork, smanettando un po’ con le impostazioni, aggiungendoci altri elementi a parte, cerchi o immagini, e fondendo i vari elementi in un unico blocco che può essere personalizzato, spostato, ruotato.

Le statistiche degli ultimi mesi vedono al primo posto il post sui cartelli stradali, seguito da quello dedicato al quotidiano La Stampa. Di cui non ho trovato nessuna informazione relativa ai font in uso, ma ho provato a trovare qualcosa di simile su Google Fonts.

Al terzo posto troviamo le istruzioni su come fare un calendario automatico con Open Office Calc, sfruttando soltanto le formule per fare in modo di colorare in rosso le domeniche e le festività di qualsiasi anno, semplicemente cambiando un numero in una casella.

Al quarto posto troviamo qualche considerazione sulla testata della Gazzetta Dello Sport (più di recente la gente ha cercato informazioni su quella del Corriere dello Sport, sempre in caratteri che non corrispondono a nessuno dei font in circolazione).

Più giù troviamo un altro tutorial per OpenOffice Calc, per colorare in maniera diversa le righe alternate usando la formattazione condizionale. All’ottavo posto c’è l’articolo dedicato al Peignot, il font usato per il logo e le grafiche di Superquark.

Si registra un calo di visualizzazioni a partire da ottobre. Nulla a che vedere con i follower, visto che la stragrande maggioranza dei visitatori arriva dai motori di ricerca. Probabilmente è cambiato l’algoritmo.

Il boom di visite c’è stato tra agosto del 2021 e appunto l’ottobre del 2022, con picco a marzo dell’anno scorso.

Oltre la metà del traffico arriva dal motore di ricerca Google. I due terzi dei visitatori usano il browser Chrome.

Oltre un terzo dei visitatori usa Windows, e un altro terzo si divide tra Macintosh e Android.

Quasi i tre quarti dei visitatori si collegano dall’Italia (bella forza: è un blog in italiano!).

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