Un testo non deve essere per forza nero
Nell’immaginario collettivo il colore dell’inchiostro è nero. Prendendo in mano un libro e aprendolo ci si aspetta che il testo delle pagine sia tutto stampato in nero. E lo stesso può avvenire per giornali e riviste.
Non si tratta di un’idea sbagliata. Tenuto conto che la carta è bianca, scegliere il nero permette di avere il contrasto massimo e di far risaltare le lettere.
Nel medioevo si fabbricava l’inchiostro con la fuliggine (nera) e lo stesso Gutenberg quando stampò i primi libri usò l’inchiostro nero. Anche se poi le maiuscole vennero abbellite a mano con l’aggiunta di segni rossi.
Il colore nero non è l’unica scelta possibile, anzi, usare altri colori può dare un effetto sorprendente e interessante a tutto il testo.
Fontstand l’anno scorso ha dedicato un post a quattro libri di vario genere in cui si sono sperimentati vari colori, e ne ha approfittato anche per presentare i font usati.
Il primo è un libro che riguarda gli oceani, e alterna inchiostri verde e blu. Comunque i testi risaltano in maniera nitida sullo sfondo chiaro. Il blu è un colore molto usato per le penne biro, e il verde non è poi molto più chiaro.
In questo caso si tratta di un verde acqua, nel libro successivo viene usato un verdognolo che dà sul grigio o anche marroncino.
Troviamo il verde anche nel terzo libro, ma lì ci sono anche molti testi in rosso. Questo è un libro illustrato, e gli inchiostri usati per il testo sono gli stessi che compaiono nelle illustrazioni.
Nell’ultimo libro invece troviamo il blu, in un font blackletter che uno non si aspetta. Il libro parla di storie dell’orrore di donne lavoratrici, dove l’orrore non ha a che fare col lupo mannaro ma con le condizioni di lavoro. Usare un blackletter è una soluzione insolita. Il testo è molto ingombrante: in ogni pagina ci entrano 26 righe o giù di lì, ma su ogni riga ci entrano solo cinque parole.
Non è certo la soluzione più economica se si ha un testo molto lungo che richiederebbe un numero eccessivo di pagine, ma in questo caso va più che bene. Anche qui troviamo illustrazioni realizzate cogli stessi colori usati per le parole.
Una delle pagine che si vedono addirittura ha il testo bianco su fondo scuro come l’illustrazione della pagina a fianco. Un tempo per scrivere in bianco su fondo scuro sarebbe servito un font particolare, ed era una cosa complicata perché bisognava evitare che comparissero segmenti bianchi tra una lettera e l’altra. Oggi invece basta un comunissimo font visto che pensa a tutto il software.
Personalmente ricordo un’edizione della Storia Infinita di Michael Ende con il testo in due colori: ciò che avveniva nel mondo reale veniva stampato in rosso, ciò che avveniva in Fantàsia (ossia il testo del libro che il protagonista stava leggendo) veniva stampato in verde. E in ogni pagina il numero era in verde tra due decorazioni floreali rosse. Quando anni dopo ho visto un’edizione economica dello stesso libro tutta in inchiostro nero, con le due parti della storia impaginate in tondo o corsivo la cosa mi è parsa un po’ deludente.
I quotidiani fino a qualche decennio fa
erano caratterizzati in gran parte dall’uso intensivo del colore
nero per testi, titoli e perfino le fotografie. Tuttavia l’uso di
un secondo colore (spot color) è una tecnica esistente dalla prima
metà del Novecento, anche se molti non la usarono mai. Si usava soltanto per evidenziare alcune parole nei titoli, o le sezioni del giornale.
Oggi ovviamente i colori si possono usare senza problemi in tutte le pagine. Possiamo notare l’uso di un secondo colore per etichettare i vari articoli, come fa Repubblica in prima pagina con l’arancione (“Il commento”, “La storia”, “L’analisi”, “L’alluvione in Emila”). Oppure per evidenziare alcune parole all’interno del titolo, come fa il Dubbio (nel titolo di oggi “37 milioni in un anno. Ecco quanto ci costano gli errori giudiziari...”, “37 milioni” e “errori giudiziari...” sono stampati in rosso), o anche La Notizia e l’Unità. Comunissimo l’uso del bianco per alcuni titoli, davanti a sfondo di colore scuro o anche semplicemente alla parte scura di una fotografia.
Il colore viene usato anche per fare da sfondo all’inchiostro nero. A volte è intenso per separare nettamente il contenuto del riquadro dagli elementi circostanti, altre volte è molto tenue e si nota appena.
Sul web non ci sono limiti e non si devono fare considerazioni a proposito dei costi. Gazzetta dello Sport e Sole 24 Ore hanno bisogno di carta speciale per le loro edizioni cartacee. Aggiungere uno sfondo colorato a tutte le pagine del documento che stiamo stampando ci fa esaurire rapidamente la cartuccia dell'inchiostro. Ma il colore di sfondo di un sito web può essere impostato a piacimento senza costi aggiuntivi.
Minimum Fax ha uno sfondo rosatello e lo ha combinato con un testo in grigio: #666666.
Feltrinelli ha uno sfondo grigiolino, su cui ha piazzato un grigio dal valore meno satanico, e più scuro:#263238
Sul sito del Corriere della Sera il testo è in nero, ma i nomi degli autori e parti dei titoli sono in blu.
Certo trovare siti che impaginano il testo degli articoli in blu, in verde o in rosso è un’impresa un po’ complicata (non lo fa praticamente nessuno).
Per quanto riguarda FontForge, un programma gratuito che serve per disegnare font, la visualizzazione standard nella finestra delle metriche è nero su fondo bianco, e a gran parte della gente va bene così, apparentemente non c’è motivo per regolarsi in maniera diversa. I colori spettano a chi si occupa di grafica, non ai type designer. Comunque l’opzione nel software è prevista: basta cliccare sul menu File, poi su Editor Di Risorse X e infine bisogna destreggiarsi tra le tantissime opzioni che regolano separatamente i colori dei vari elementi nelle varie finestre. Una volta scelto il colore, bisogna regolare le varie tonalità, ad esempio per le lettere selezionate o non selezionate nella finestra delle metriche. L’impostazione scelta dal disegnatore riguarda solo i suoi gusti personali e non influisce sul prodotto finito. L’utente che deve installare il font lo visualizzerà nel font viewer del suo computer in nero su fondo bianco. E ovviamente potrà scegliere qualsiasi combinazione di colore quando andrà ad impaginare.
Esistono font in cui il designer stabilisce il colore da usarsi, ma di solito sono font multi-colore (non utilizzabili sul web perché potrebbero essere incompatibili con alcuni i browser).
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