1000 Miglia
In questi giorni si sta svolgendo la 1000 Miglia, un tempo una corsa automobilistica su strada, oggi un enorme raduno di auto d’epoca e non solo.
Il logo della manifestazione è una freccia rossa con scritta bianca “1000 Miglia”.
Tutte le lettere sono maiuscole. Il carattere è senza grazie, dalle estremità arrotondate, in stile rétro. La M ha i tratti laterali divergenti e il vertice centrale rialzato. La G è modellata su un cerchio. La A è particolare: asimmetrica, con una vetta larga e piatta e il tratto obliqo di destra curvo.
Si vedono online altri loghi con la freccia rossa risalenti a parecchi anni fa, in cui c’era qualche font art deco più spigoloso.
Volendo fare una scritta personalizzata per l’evento usando i font gratuiti, si può scorrere tutta la lista dei rétro senza trovare qualcosa che corrisponda in maniera più o meno fedele.
Mi è parso di vedere su una delle macchine i nomi dei piloti scritti in uno stile simile ma più grezzo, solo che è impossibile recuperare una foto (i concorrenti sono centinaia).
Volendo scegliere un’alternativa plausibile su Dafont direi che si potrebbe risolvere usando l’Hashton, di Garisman Studio. Ha una M a fianchi divergenti e vertice rialzato, e una A con vetta piatta. Ad essere curvo in questo caso non è il versante destro della lettera ma il trattino centrale, che curva a scendere. La G non è modellata sul cerchio ma sul semicerchio: quindi ha un tratto verticale che nel logo originale manca.
Gli spigoli poi non sono arrotondati.
Il font è di sole maiuscole. Non sempre il modo in cui sono stati curati certi dettagli è condivisibile (il passaggio agli svolazzi non è sempre armonioso, lo spessore delle aste non sembra essere costante). Comunque sembra che il disegnatore abbia sfruttato anche varie caratteristiche OpenType.
Nella versione gratuita non sono disponibili i numeri.
C’è il simbolo dell’euro, ma la forma è abbastanza assurda.
Provo a passare la M al Matcherator di FontSquirrel, ma la gran parte dei risultati che vengono fuori riguardano font irregolari e asimmetrici, che imitano la scrittura a mano.
Il risultato più vicino è il Cabin Bold, che però ha i vertici molto appuntiti. Il sito lo linka a Fontzillion, ma come è noto può essere scaricato anche da Google Fonts.
La A ha la forma simmetrica, la G ha il tratto verticale, lo 0 non è modellato sulla circonferenza.
FontMoose vedendo solo la M segnala soltanto quattro handwriting.
What The Font fornisce tre pagine di risultati, ma nulla che somigli particolarmente.
Dovendo sceglierne uno, mi piace il Glendale Bold di Sarid Ezra, taggato artdeco.
È spigoloso, il vertice della M tocca terra, la G ha il tratto verticale, la A è simmetrica, lo 0 non è circolare. Ma nella versione Bold il numero 1 ha una caratteristica che manca nelle versioni regular e semi-bold: il trattino obliquo diventa di forma triangolare. Un tocco interessante, sempre che la scritta che vogliamo ottenere contenga il numero 1.
Una particolarità di questo font, che lo allontana dall’immaginario della Mille Miglia e lo avvicina anche a quello della fantascienza, è la presenza, al posto delle minuscole, di maiuscole molto larghe.
Negli specimen lettere strette e lettere larghe sono usate in combinazione tra di loro a formare le varie parole. Non è un effetto che mi piace, ma è lo stesso un’idea singolare.
Comunque, girando tra i rétro di Dafont si possono trovare tanti progetti che, pur non somigliando al font usato nel logo della manifestazione, evocano lo stesso immaginario e possono essere usati in abbinamento.
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