1000 Pande
Qualche giorno fa, in occasione della 1000 Miglia, avevo scritto qualcosa sulla ricerca del font del logo, in previsione del fatto che qualcuno volesse realizzare delle scritte a tema per dare il benvenuto ai concorrenti.
Ora ho trovato che qualcuno ha provato a giocare su quella grafica, ma in tutt’altro contesto. Si trattava del raduno delle Fiat Panda, organizzato non a caso in una località che si chiama Pandino, in Lombardia, davanti ad un castello dei Visconti.
Sopra una delle vetture hanno attaccato il peluche di un panda, con la scritta Fiat e in mano una bandierina che dice “1000 Pande”.
Credevo che avessero imitato il logo della 1000 Miglia, ma a guardare bene si tratta di una delle bandierine originali che venivano distribuite lungo il percorso, a cui è stata applicata la scritta “Pande”, tutta in maiuscolo in un carattere compatibile con quello dei numeri. Si nota che la tonalità di rosso è diversa da quella dello sfondo, perché la bandierina di plastica lascia filtrare la luce attraverso mentre l’etichetta aggiunta no (attraverso il bianco dei numeri si vede il contorno dei numeri che compaiono sull’altra facciata.
Il risultato, tipograficamente, è discutibile. Non si trova in circolazione il font usato per il logo della vera 1000 Miglia, né qualcosa di compatibile. Nell’originale c’è una M con le aste laterali divaricate, una G a pianta circolare e una strana A con un lato rettilineo, uno curvo come una vela gonfia verso destra e una superficie piatta sulla vetta. Tutte le estremità sono arrotondate.
Tralasciando tutte le caratteristiche rétro, per scrivere la parola “Pande” è stato scelto uno stile in cui tutte le estremità sono arrotondate. La A ha la consueta forma simmetrica, la E ha la cravatta a mezza altezza, il tratto obliquo della N tocca i tratti verticali ad entrambe le sue estremità, e pure la D è pressoché simmetrica.
Il problema riguarderebbe il kerning, ma di più, il problema riguarda la spaziatura delle lettere in generale. Perché se fosse solo una questione di kerning la coppia problematica sarebbe soltanto quella tra P e A. Ma lo spazio maggiore qui si trova tra A e N, dove in teoria non dovrebbero esserci problemi, mentre lo spazio minore è tra N e D, dove si fronteggiano due tratti verticali ed è risaputo che ci sarebbe stata la possibilità di distanziarli.
I contorni mi sembrano malfermi, quindi è anche possibile che l’abbiano disegnato a mano anziché affidarsi a un font già pronto.
Non è detto che avrebbero trovato qualcosa di qualità sui siti web gratuiti. Scorrendo la lista di sans che compare su Dafont il primo rounded che trovo è il Simply Rounded, di Galdino Otten, che in effetti gestisce gli spessori in maniera abbastanza discutibile, specie nella D. Nella P non mi piace il modo in cui le curve si congiungono coi tratti rettilinei. Sembra proprio un tentativo amatoriale. La N è venuta troppo larga. La E ha il baricentro rialzato, e questa è l’unica cosa che non costituisce un problema in sé.
Mai provare a scrivere 1000 con questo font, perché le due cifre in uso non sono allineate.
L’Odin Rounded di Anonymous Foundry è più ragionevole. Gli spessori e i raccordi sono più curati. Il numero 1 nella parte superiore è ad angolo retto, molto meno esuberante rispetto a quello del logo originale. Lo 0 è stretto anziché essere circolare.
Il Multicolore di Neogrey Creative potrebbe andare ancora meglio. Qui l’1 ha un tratto obliquo più lungo del precedente, ma con una pendenza minore rispetto all’originale.
La M ha i fianchi paralleli, la G ha un tratto verticale in basso a destra, il baricentro della E è centrato, la A è simmetrica.
Ma se uno cerca un font con gli spigoli arrotondati e le forme consuete può benissimo attingere a quelli in dotazione sul proprio computer, per esempio l’Arial Rounded, che ha pure un numero 1 esuberante, anche se lo 0 non è circolare.
0 e G circolari si possono vedere nel Rimouski di Typodermic, che si avvicina un po’ di più al font del logo, ad eccezione del fatto che la M ha i tratti laterali verticali, ed è pure stretta tenuto conto che il vertice tocca terra, mentre la A è simmetrica.
A differenza di altri siti, Dafont permette di arrivare rapidamente alla coda della lista, per vedere quali sono i risultati peggiori, ma è abbastanza difficile trovarne uno crenato così male.
A dire la verità se ne trovano vari in cui il kerning nella coppia PA è completamente assente, ma se ne trovano anche di iper-crenati, ossia font in cui la P è avvicinata fin troppo alla A, col risultato da far sembrare eccessivo lo spazio che per forza di cose rimane tra la A e la N. Ed è anche relativamente frequente il caso di chi appiccica fra di loro le lettere N e D.
Ma si tratta di sans serif non arrotondati.
Due rounded goffi che si possono trovare su Font Space invece sono lo Studly di Craftsupplyco, e l’Insaniburger di Insanitype.
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