Dubbeldik. Minalis Double
Domenica pomeriggio c’è stato un grande air show per la festa dei cento anni dell’Aeronautica Militare Italiana trasmesso anche da Rai 1. Il clou era l’esibizione delle Frecce Tricolori.
Il nome della squadriglia acrobatica nazionale era scritto sugli aerei in giallo su fondo blu. La forma delle lettere risente dello stile Bauhaus: la r è composta di un tratto verticale che diventa un semicerchio perfetto di 180 gradi. Le aste di tutte le lettere sono divise a metà da una linea centrale che le segue in senso longitudinale. In ogni lettera le due metà hanno la stessa larghezza, tranne nella e, dove questa soluzione sarebbe stata improponibile. Qui troviamo che mentre la porzione esterna è larga quanto quella della c, quella interna è molto più sottile. Il trattino orizzontale non risulta diviso a metà, ma è il prolungamento solo della porzione esterna del tratto. Quella interna si interrompe poco prima di toccarlo.
Sugli aerei sono state usate esclusivamente lettere minuscole.
Un paio di anni fa qualcuno ha chiesto informazioni sul forum di Dafont, e gli è stato risposto che si tratta del Dubbeldik.
Il font è acquistabile da Fonts.com. Il designer indicato è J. Werner, le fonderie sono Itf e Mecanorma Collection.
Solo due righe di descrizione, per dire che Steve Jackamann ha assemblato un’impressionante selezione di font pubblicati attraverso le sue collezioni Itf e Red Rooster.
Fonts In Use attribuisce il progetto ad Ad Werner, anno 1972, per Mecanorma.
Il nome del font in lingua olandese significa
“grasso doppio”. Venne rilasciato per la prima volta sotto forma
di fogli di caratteri trasferibili.
Il sito ha raccolto segnalazioni di sei usi, in gran parte per album musicali.
Il sito WhatFontIs pretende di suggerire un centinaio di alternative al Dubbeldik, ma nessuno dei risultati proposti mi dà le stesse sensazioni. Alcuni sono inline, ma chiusi, nel senso che la linea interna non comunica con l’esterno. Altri sono degli sketch, o comunque cose che non c’entrano assolutamente niente con l’originale. Diciamo che volendo si potrebbe arrangiare col Typo Hoop Inline, che ha una a in stile Bauhaus, ma i contorni sono arrotondati e la e ha il trattino centrale in salita..
Cercando manualmente in Font Space il primo che mi colpisce è il Minalis Double di Sudio Typo. Che fa spesso ricorso a tratti rettilinei. Ad esempio la s è composta da tre tratti orizzontali collegati da due curve. Una soluzione molto più tradizionale rispetto a quella del Dubbeldik, dove invece abbiamo due tratti orizzontali con curve, non collegati tra di loro. Per fortuna la lettera non compare nel nome delle Frecce Tricolori.
Nel Minalis Double la forma della e è molto meno amichevole rispetto a quella del Dubbeldik: qui si è scelto di avere tutto il tratto esterno diviso in due parti uguali dalla linea centrale, a cui si aggiunge un tratto orizzontale più sottile collegato solo a destra con entrambe le parti del tratto esterno (il quale all’estremità inferiore ha un lungo tratto rettilineo orizzontale). Il risultato è che non c’è nessuno spazio per il “buco” all’interno. L’intera lettera è composta solo da tratti spessi e controforme lineari sottili.
Il Minalis Double è scaricabile gratuitamente solo per usi non commerciali.
Per i numeri su ogni aereo di solito si usa un altro inline, dove lo 0 ha la pianta ottagonale anziché ad anello come quello del Dubbeldik.
I nomi dei piloti invece sono scritti in bianco, in una corsiva inglese con l senza occhielli, tipo Palace Script, ma coi tratti spessi e con la Z che ha anche un occhiello discendente.
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