Kino Mt, Crunky

Sul web si può trovare questo pdf in inglese che fornisce agli insegnanti le istruzioni per insegnare agli studenti un canto tradizionale dei nativi americani.

Il titolo è scritto in caratteri fantasia che non avevo mai visto prima. La H con il diamante al centro mi pare molto caratteristica, e la e che sembra avere le parti superiore e inferiore tagliate pure. Provo a passare distrattamente queste due lettere ai siti di riconoscimento automatico ma non ottengo niente, sul momento.

Però queste parole non sono contenute come immagine, ma come testo. Quindi la forma delle lettere è embedded nel file. A volte è possibile leggere i nomi usando un po’ di programmazione e sbirciando nella parte testuale del file, ma in questo caso non ottengo niente. Comunque la soluzione del problema è semplicissima: basta aprirlo con Adobe Acrobat Reader, cliccare sulle Proprietà del documento nel menù File e lì si trova una scheda Font con l’elenco dei caratteri utilizzati.

Purtroppo ci sono solo i nomi e non viene mostrata l’anteprima, ma con un po’ di pazienza si possono identificare tutti. 

Il font così strano usato per il titolo si chiama Kino Mt. Le ultime due lettere sono la sigla della Monotype, uno dei principali produttori di font commerciali.

Il carattere è stato disegnato nel 1930 da Martin Dovey ed è disponibile sulle principali piattaforme.

La cosa che mi era sfuggita è che viene fornito anche con il software Microsoft, anche se il sito non spiega di preciso quali programmi.

Il modo in cui si formano le lettere mi aveva fatto pensare al Banco, ma quello è un font degli anni Cinquanta, firmato da Roger Excoffon. 

Nessuno dei tag forniti da My Fonts fa pensare ai bambini o ai nativi americani, ma mi sembra che l’uso sia più che adatto.

Un altro font strano che troviamo nel pdf è il Crunky.

Lettere serif maiuscole tutte storte e imprecise, che si scarica da siti di font gratuiti sui quali non passo mai, apparentemente con licenza gratuita anche per usi commerciali.

Fontmeme fornisce anche il link al sito del disegnatore: Rotodesign.

Alias Patrick Broderick.

Che non ha una sezione font.

Poteva mancare un riferimento a questo nome sul sito di Devroye? No che non poteva!

Quella che è di fatto l’enciclopedia mondiale dei font fornisce vari link: uno di questi porta a Dafont dove ci sono solo cinque progetti. Il più scaricato nelle ultime ore è lo Zombie, seguito da Horror Hotel e Motorhead Grotesk, tutti nella categoria Horror.

Così come il meno scaricato, il Creature. In mezzo c’è il Damaged Goods, che invece è finito in Fantasia/Varie e ha lettere su pianta ottagonale stretta, maiuscole e minuscole.

Un altro link manda ad Abstract Fonts, dove ce n’è qualcuno di più, qualcuno già visto, ma comunque manca il Crunky.

Tra gli altri font di altri autori che compaiono nel pdf c’è il Maestro, usato per lo spartito musicale.

Gli altri nomi sono conosciuti: Myriad, Minion, Lucida...

La testata del giornale fatta di lettere di colori diversi (in origine, qui visualizzati in tonalità di grigio) e tutte scombussolate (alzate, abbassate e ruotate) è inserita sotto forma di immagine.

Qua e là vari tocchi professionali: cornici decorate, immagini con gli spigoli arrotondati, ombreggiatura e bordi di vario genere, soggetti ritagliati, nuvolette con scritta inclinata. Insomma un lavoro ben curato.

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