La Stampa arcobaleno. Come ottenere lo stesso effetto con OpenOffice
La testata del quotidiano cartaceo torinese La Stampa. |
Ieri, in occasione del Pride torinese, il quotidiano di Torino La Stampa è uscito per la prima volta con la testata arcobaleno. I motivi sono stati spiegati in un trafiletto a pagina 23. “Un omaggio al Pride e un modo per sottolineare l’importanza dei diritti LGBTQIA+. Un segno emblematico di condivisione dei valori di uguaglianza e inclusione che si estenderà anche al sito e ai canali social”.
Anche l’anno scorso il giornale aveva aderito alla manifestazione, ma senza cambiare la testata.
I colori sono un modo evidente per dichiarare quale è la linea seguita dal giornale. Un’altra scelta in questo senso è quella di avere una doppia linea, blu e gialla, al disotto del nome del giornale. Un richiamo alla bandiera ucraina.
Dal punto di vista dell’impaginazione, notiamo che è rimasto ancora in uso quel font in cui la a ha la codina all’insù, tipo l’Old Standard che si trova su Google Fonts. Un carattere raffinato, che ricorda quelli che circolavano all’inizio del secolo scorso, ma non sulle prime pagine dei giornali. Al momento non mi è ancora capitato di leggere chi lo ha disegnato e quando. Purtroppo cercare sui motori di ricerca “font stampa” porta a tutto tranne che a quello che si sta cercando.
I titoli e i testi sono sempre in nero, sul fondo bianco della pagina, di solito, oppure sul fondo grigio o azzurrino di qualche riquadro, o sul fondo giallo-evidenziatore di qualche etichetta. In più ci sono alcune scritte in bianco su fondo blu o rosso.
All’interno del giornale invece è usuale utilizzare anche il grigio per alcune parole nei titoli.
Il rosso che si vede in prima pagina scompare nelle pagine interne. Di nuovo riquadri grigi e blu, e in ogni pagina etichette in giallo-evidenziatore.
Cambia tutto nella sezione cultura, dove le etichette sono rosse anziché gialle, così come i riquadri di alcune didascalie e alcuni titoli. Nella sezione spettacoli troviamo ancora il rosso, e dei riquadri color salmone. Nella sezione sport non c’è né il rosso né il giallo, ma le etichette e i riquadri sono verdi.
Cronaca di Torino titolo con parole in rosso e di nuovo etichette gialle.
La home page del sito web ieri |
Come è noto, i font sono progettati in modo da avere un solo colore impostabile. Nel software che si usa per disegnarli di default viene visualizzato in bianco lo sfondo e in nero tutto lo spazio che verrà riempito dal colore scelto dall’utente.
Esistono comunque dei font a colori, che hanno il difetto di non essere compatibili con tutti i software. Impaginare una pagina web con quei caratteri implica che alcuni visitatori vedono la scritta a colori, altri a tinta unita, a seconda del browser di ciascuno. Oppure aprendo un file con OpenOffice Writer tutte le scritte in color font vengono visualizzate di un colore unico per tutte le lettere.
Comunque, per impaginare un volantino da stampare oppure per creare un’immagine da caricare sul sito un font del genere andrebbe più che bene, se la persona che se ne occupa ha il software compatibile.
Ma esiste un font del genere?
Cerco frettolosamente con Google e non trovo nulla tra i primi risultati.
C’è il sito Flaming Text che
offre un servizio che si chiama Gay Pride Logo Generator.
È possibile scegliere parola,
dimensione, e font in una lunghissima lista contenente caratteri di
tutti i tipi, celtici, gotici, corsivi, decorati. Solo i serif sono più di 500. Uno dei più simili alla vera testata del quotidiano è il Cameron Bold.
È possibile impostare la spaziatura delle lettere e tanti altri parametri. È possibile aggiungere due outline colorate a ogni lettera. Si può aggiungere l’ombra e regolare il colore di sfondo, ad esempio rendendolo trasparente.
Per l’uso commerciale dell’immagine bisogna pagare, ma per l’uso personale basta cliccare sul pulsante Download.
Il costo è di 24 dollari per chi non intende pagare abbonamenti mensili o annuali.
E se uno volesse realizzarselo in proprio?
Allora ha bisogno di un software apposito. Ma anche programmi comunemente in circolazione, come OpenOffice Writer permettono di ottenere lo stesso effetto, se uno conosce il trucco.
Il punto di partenza è creare una scritta FontWork, cliccando sul pulsante che raffigura una A in cornice che si trova sulla barra degli strumenti Disegno, accanto a (Inserisci Immagine) Da File.
Si sceglie uno degli effetti possibili, ad esempio il più semplice, quello senza distorsioni e curvature. Nel mio caso viene fuori una scritta outline in cui si vedono solo i contorni neri delle lettere su fondo trasparente.
Selezionando la scritta compare una barra in cui sono visualizzati il colore della linea esterna e il colore di riempimento.
Apriamo il menù a discesa del colore di riempimento e tra le varie opzioni (Nessuno, Colore, Sfumatura, Tratteggio e Bitmap) scegliamo Bitmap.
A questo punto è necessario avere salvato sul proprio computer l’immagine a cui vogliamo attingere, ad esempio la bandiera del Pride in formato png scaricata da Wikipedia.
Clicchiamo col destro sulla scritta outline che è comparsa e poi su Area. Compare una finestra con varie schede: Area, Ombra, Trasparenza, Colori, Sfumature, Tratteggio e Bitmap. Clicchiamo su Bitmap.
Si vede un semplice editor per creare un pattern con due colori, e si vedono i possibili pattern forniti col software (Cielo, Acqua, Muro, Pietra...). Ma c’è anche il pulsante Importa.
Ci clicchiamo sopra, cerchiamo il png coi colori che ci interessano, e lo aggiungiamo. Ci viene chiesto di scegliere il nome del bitmap.
A questo punto ci si deve spostare nella scheda Area della stessa finestra (Area), si seleziona il bitmap appena inserito se non è già selezionato e si toglie la spunta alla casella Affianca.
Premiamo sul pulsante Ok.
Il contorno delle lettere è ancora in nero per l’impostazione di default. Possiamo toglierlo dai menù della barra degli strumenti FontWork che compare quando selezioniamo la scritta, per ottenere lo stesso effetto ottenuto dalla Stampa, oppure possiamo scegliere un colore diverso.
Ovviamente bisogna personalizzare la scritta (quella di default dice Fontwork) e il font.
Scrivendo con le minuscole, le linee orizzontali si disallineano, perché l’estensione in verticale della bandiera è quella di ciascuna lettera, e ogni lettera ha un’altezza diversa. Scrivendo tutto in maiuscolo, come sulla testata del quotidiano, questo problema non sussiste.
L’immagine di sfondo viene allargata o ristretta in orizzontale a seconda di quanto è larga la lettera. In questa bandiera la cosa non comporta nessuna conseguenza indesiderata, ma se si usa la bandiera italiana o una fotografia, le proporzioni risulteranno falsate.
Commenti
Posta un commento