Punk su Dafont e Font Space

Ben 85 tipi di carattere contengono la parola punk nel nome, su Dafont.

Il sito comunque suggerisce di sfogliare la categoria Fantasia/Rovinato per trovare risultati che si richiamano allo stesso immaginario.

Il primo risultato della lista è il Punk, di Gaut Fonts, inserito nella categoria Script/Scarabocchio ma in realtà un inline sporco e malfermo.

Al secondo posto troviamo il Punk di Weknow, lettere abbastanza Bauhaus con punte perpendicolari in tutte le direzioni.

Al terzo c’è il Punks, di Juan Phelipe Chaparro, lettere ottenute a mano tracciando contorni fatti di segmenti rettilinei, ma in bianco all’interno di un riquadro nero dai contorni strappati.

L’1 Punk di Gersan Borge A è fatto di maiuscole sans serif strette, alcune delle quali disponibili anche in una variante con un teschio.

Il Dapunk di Woodcutter sta in Fantasia/Distorto, e ogni lettera è disegnata in uno stile diverso, a formare un insieme che sia il meno armonioso possibile.

Punkboy, di Press Gang Studio è nella categoria Fantasia/Fumetto: lettere adatte per essere inserite nelle nuvolette, coi tratti più spessi e irregolari rispetto al normale.

Il Punkins di Dingbrat’s Dingbats è una semplice collezione di immagini di zucche di Halloween, che gioca sulla parola inglese zucca: pumpkin.

Il Punkiss di Typefactoryco pure andrebbe bene per qualche fumetto, ma ha anche le minuscole ed è inserito in Script/Manoscritto.

Il Punkbabe di Billy Argel Fonts è composto di lettere di macchina da scrivere, disallineate e con un alone halftone attorno.

Il Punk Kid di Christopher Hansen è uno stencil sporco.

Il Punktype di Junkohanhero è pure ispirato alle macchine da scrivere, con l’aggiunta di parecchi segni di disturbo.

Il Punkband di Colm Clafferty è composto di maiuscole disegnate da uno psicopatico.

Punkland di Woodcutter rientra nella categoria Fantasia/Rovinato.

Il Pix Punk di Woodcutter invece è abbastanza pulito. Le lettere sarebbero composte di pixel, ma tutti gli spigoli sono arrotondati.

Le lettere del Cf Punky di Cloutierfontes hanno degli spuntoni nella parte superiore.

Quelle del Pink Punk sembrano delle alghe.

Nel Punk Dots di Imagex le aste delle lettere sono riempite di retini halftone.

Il Mechapunk di Press Gang Studios è composto di lettere coi contorni storti.

Il Punk West, ancora di Woodcutter ha alcune lettere in nero e altre in bianco.

Il Punk Army, stesso autore, mette in outline lettere stencil.

Il Punk Head di Ditatype invece è una calligrafia romantica.

La pagina si conclude col Punkvibes di Sign Studio, di nuovo lettere tutte storte, stavolta a partire da forme slab.

A questi si aggiungono il Punk Rawk di Fontvir.us, che è semplicemente una collezione di loghi immagino di gruppi punk, e lo Steampunk di Ric Stephens, che in effetti non c’entra niente con questo immaginario, ma è un dingbat che raccoglie immagini che potrebbero avere a che fare con l’immaginario ottocentesco: una bicicletta con la ruota grande, un vecchio telefono, una locomotiva, un cappello con gli occhialoni, un ingranaggio...

Il meno scaricato è ancora un progetto di Woodcutter: l’Adolfo’s Punk Restuarant, con lettere disegnate sommariamente, alcune inserite in una cornice rettangolare, altre in bianco su fondo nero, sempre all’interno di una cornice rettangolare (come da immaginario Sex Pistols).

Tra i progetti curiosi e poco scaricati ci sono il Cf Punk Is Not Dead, di Cloutierfontes, che sembrano caratteri in metallo rovinati (nella direzione giusta) e il Ghost & Punk Smileys di Maelle K e Thomas Boucherie. Che è una faccina buffa, tipo un pesce, che si esibisce in tutte le possibili espressioni: amore, meraviglia, aggressività, scetticismo, sconvolgimento eccetera. Categoria Simboli/Teste. 

Su FontSpace sono 214 i font taggati punk.

Al primo posto troviamo lo stranissimo Mothwork di Billy Argel che è un font a colori che raffigura frammenti di un tessuto scozzese a forma di lettere dell’alfabeto.

Segue il Tf Madloud di Teenage Foundry, che ha una O a forma di faccina sorridente gommosa e tutte le altre lettere in stile.

L’attack Graffiti di Wepfont raffigura una scritta sul moro a bomboletta, con la vernice che sgocciola.

Il Nitrogods di Billy Argel è un counterless geometrico, ma con le aste riempite in maniera imprecisa da righe orizzontali.

Lo stesso autore ha realizzato il Detunize, outline ma con righe orizzontali imprecise a colorare di grigio l’interno delle aste.

Il Suburbia è un sans stretto, ancora di di Billy Argel.

Troviamo poi il Nightfate Graffiti che si ispira di nuovo alle scritte sui muri.

Il silly Stencil di Tension Type è un progetto abbastanza indefinibile. Maiuscole serif disegnate in maniera approssimativa.

Il Deacon Flock di Chequered Ink è fatto di lettere sans coi tratti a volte più spessi, altre più sottili, e comunque sporcati da segni bianchi.

Il Docallisme on Street di Docallisme si ispira di nuovo ai graffiti, ma mi pare in maniera molto rudimentale.

Il Kortz di Vztype riprende il logo del Blink 182, con le X a indicare le controforme.

L’Anarchaos di Wecreatype contiene ovviamente la A cerchiata.

Abbiamo poi Jack Arta, di Docallisme, ispirato alla street art; Urban Jungle di Kc Fonts, stencil sporco con una skyline di palazzi nella parte bassa; e Vtks Delores Amores di Vtks Design, lettere sporche da psicopatico.

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