Geometa, Benn Beckman, Chocolates
Qualche anno fa l’azienda tedesca Koenig & Bauer, che produce macchine da stampa, ha cambiato logo. In precedenza c’erano due cerchietti e un trattino, stilizzazione dei rulli di una macchina da stampa, seguiti dalle iniziali maiuscole Kba. La K aveva i tratti obliqui che toccavano il tratto verticale solo con la punta, la B era molto larga, la A aveva la cima piatta e mi sembra i due tratti obliqui con pendenze diverse.
Il nuovo logo invece prevede solo le parole “Koenig & Bauer”, tutte in maiuscolo in caratteri geometrici. La O è tonda, la A è appuntita.
Mi viene in mente il Futura, ma nel Futura la G è circolare mentre qui ha un tratto verticale sulla destra, la R ha il tratto obliquo distante da quello verticale e comunque le proporzioni sono diverse. Le lettere più strette non sono poi così strette.
La lettera più caratteristica qui è la &, che non ha la sua conformazione più comune. Qui è impostata come due c sovrapposte, col tratto inferiore che sale e poi volta verso destra ad angolo retto.
Provo a passare questa lettera a What The Font, ma il sito fa un po’ di confusione scambiandola per una E maiuscola.
Una & simile si trova nel font Geometa Deco, con a differenza che è più aperta e che ha il trattino orizzontale all’estremità che spunta anche a sinistra oltre che a destra.
Ma per quanto riguarda le lettere questo font è tutta un’altra storia. Perché è sì geometrico, ma ha tanti svolazzi che lo rendono fin troppo visibile. Non solo sulle maiuscole, ma anche sulle minuscole. Insomma, il font scelto dall’azienda tedesca viene percepito dall’occhio come “normale”, mentre il Geometa Deco è senza dubbio “strano”.
Il font è disponibile in tre pesi: Light, Regular e Bold.
Nel Bold sono stati tolti tutti quei tratti per cui non restava più spazio, ossia quelli che attraversano l’interno di lettere come O, g, a, b nelle versioni più leggere.
Il font è firmato da Gert Wiescher, di Wiescher Design.
Mi pare che Myfonts non metta più in evidenza il numero di progetti riconducibili alla singola fonderia. I più rilevanti di Wiescher sono il Bodoni Classic, di cui il nome dice tutto, il New Yorker Type, ispirato alla testata della rivista americana, e il Bodoni Classic Initials, che invece ha un nome fuorviante, trattandosi di una collezione di quattro font di iniziali, di cui tre sono vari stili di tuscan ornati e uno è una corsiva inglese.
Comunque, mandando tutto il logo a What The Fonts il sito risponde con vari risultati non troppo simili. Il primo è addirittura il Lightyears di Match & Kerosene, che se al posto delle maiuscole ha delle maiuscole con tratti aggiuntivi e originali, ha delle maiuscole dalla forma più tradizionale, rovinate però da un kerning discutibile e da discutibili legature automatiche. Qui la & ha la conformazione di una c unita a un 7 ribaltato.
Al secondo posto troviamo il Masculina Light, con lettere troppo strette e una U dalla curva un po’ goffa.
I due risultati successivi costituiscono alternative accettabili: Benn Beckman Medium di Factory 738, in questo momento in svendita a metà prezzo, e il TT Chocolates Medium di TypeType.
Il primo ha una & in cui la parte inferiore forma un occhiello esattamente circolare. Nel secondo l’estremità libera inferiore termina col trattino orizzontale solo sulla destra, l’occhiello superiore resta aperto, ma dal centro della lettera parte un tratto obliquo che interseca quello inferiore in basso a destra.
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