Partecipazioni di nozze

Hound Dog Press ha pubblicato la foto di un dettaglio di un biglietto di partecipazioni di nozze che ha preparato, mi sembra di capire, con tecniche tradizionali.

Il testo è scritto in caratteri sans serif dai tratti relativamente sottili e dalle forme un po’ rétro. Nulla di particolarmente evidente, ma la O è perfettamente circolare e la S ha l’ansa superiore leggermente più stretta di quella inferiore. Il baricentro della E è comunque centrale. La G non ha il trattino orizzontale, ma ha un corto tratto verticale.

L’insieme è movimentato da alcune scritte in corsivo per dire and e of.

Lo stile di scrittura è quello tradizionale, per cui non sono gli sposi ad annunciare il matrimonio, ma i genitori, in questo caso della sposa.

In alto c’è l’illustrazione di un ponte, particolarmente caro al tipografo perché il suo bisnonno ci ha lavorato come carpentiere.

Il ponte connette due rive, il matrimonio connette due persone, insomma non si tratta di un’illustrazione casuale.

Sul sito Villaschiuma ci sono vari esempi di come si preparano le partecipazioni. Ci sono sia quelle formali, in cui l’annuncio è effettuato dai genitori di entrambi gli sposi, sia quelle in cui sono gli sposi stessi ad annunciare il loro matrimonio, sia un modello informale e simpatico, con foto dei diretti interessati in posa buffa e frasi scherzose.

In tutti i casi si nota l’uso alternato di stampatello e corsivo calligrafico.

In particolare il corsivo viene usato per il nome degli sposi mentre lo stampatello viene usato per quasi tutto il resto.

Il serif è più formale del sans, ma se si usa un senza grazie dai tratti sottili comunque l’eleganza del biglietto non ne risente. Specie se non si ha paura di lasciare parecchio spazio bianco attorno alle parole.

È consigliabile anche inserire nel biglietto cornici decorate, da semplici tratti calligrafici a immagini vere e proprie, con foglie e fiori ad esempio.

Cerco su Google Fonts una S asimmetrica tipo quella usata da Hound Dog ma è un’impresa più complicata del previsto. A quanto pare al giorno d’oggi si dà per scontato che la S debba essere simmetrica.

Il primo risultato che attira la mia attenzione è il Bellota Text di Kemie Guaida, un sans serif sottile e può essere adatto allo scopo, ma che ha una J molto larga, laddove il carattere usato da Hound Dog ha una J stretta che scende sotto la linea di base.

La O comunque è circolare.

In abbinamento col Bellota Text lo stesso autore ha creato il Bellota, che ha dei tratti arricciati che spuntano qua e là, e una M con fianchi divergenti.

Non particolarmente attraente, per quanto mi riguarda.

Su Google Fonts non c’è altro, mentre su Identifont ci sono altri lavori dello stesso autore, un paio di serif informali in varie versioni, e c’è anche una sua foto. Da cui si vede che si tratta di un’autrice, messicana ma basata in Svezia, almeno 10 anni fa, quando quelle poche righe sono state scritte.

Il sito linka la pagina su Twitter. Il social network in questi giorni ha chiuso tutti i suoi contenuti ai non iscritti, segnando la fine di un’epoca.

L’indirizzo al sito ufficiale della designer è quello vecchio, che però è linkato a quello nuovo: kemielikes.design. In cui possiamo vedere all’opera un font che si chiama Skytt, un carattere semi-serif (gran parte elle lettere sono sans, ma ce n’è qualcuna con grazie slab).

Sul web non si trovano informazioni, e a dire la verità nemmeno all’interno del file stesso, dove il designer viene indicato semplicemente con la sigla kg.

Che con tutta probabilità sarebbe la stessa Kemie Guaida. Perché non scrivere il proprio nome per esteso? Perché non elencare questo font nella pagina del sito intitolata Type Design, dove ci sono 5 lavori in tutto, tra cui anche il tuscan Kurbits?

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