Agostino Fantoni e Pellegrino Turri

La pagina di Wikipedia in italiano dedicata alla macchina da scrivere, o macchina per scrivere, è abbastanza rudimentale, anche se solo uno dei paragrafi viene definito “abbozzo” dal sito stesso. È un articolo non breve, ma scritto senza avere un quadro generale e coerente della materia.

Nella sezione “storia” viene fatto il nome di Giuseppe Ravizza, che è stato il primo inventore italiano a brevettare una macchina da scrivere chiamata “cembalo scrivano”, ma anche quelli di Agostino Fantoni e Pellegrino Turri, che avrebbero lavorato al problema già agli inizi dell’Ottocento.

A quanto si dice, nel 1802 il conte Agostino Fantoni, nipote del poeta Giovanni Fantoni, ebbe l’idea di inventare una macchina per permettere alla sorella diventata cieca a causa di una malattia di scrivere delle lettere. L’invenzione venne perfezionata dall’ingegnere Pellegrino Turri, e venne utilizzata soltanto in ambito familiare. Venne poi distrutta dagli eredi del Turri, e non ne rimane neanche un disegno. Gli unici reperti che si possono consultare sono le lettere scritte con questa macchina, che però non sono state fotografate e messe sul web. 

Wikipedia in italiano ha anche una pagina dedicata a Pellegrino Turri, con foto delle sue invenzioni: la macchina da scrivere e la carta carbone. In mancanza degli originali, l’immagine è quella di alcuni prodotti commerciali moderni: una normale macchina da scrivere Underwood e dei fogli di carta carbone in commercio. 

Al conte Fantoni non è dedicata nessuna voce su Wikipedia, anche se questo nome è citato più volte.

I fatti raccontati avvennero a Fivizzano, in Toscana, provincia di Massa Carrara.

Quel poco che si sa di questa storia è stato raccontato in maniera chiara e lineare sul sito L’Universale.

La Nazione ha scritto un articolo in proposito due mesi fa, quando una targa per ricordare Fantoni è stata apposta al Comune di Fivizzano su iniziativa di un’associazione culturale locale.

Sul Corriere Apuano la definizione dell’immagine della cerimonia è maggiore, ed è possibile leggere il testo scritto sulla targa: oltre venti righe divise in vari paragrafi raggruppati in due sezioni.

Su Wikipedia in inglese l’articolo sulla macchina da scrivere è organizzato un po’ meglio. La sezione storica si apre con la precisazione che l’invenzione è stata incrementale, come quella dell’automobile e del telegrafo. Non è nata di colpo già perfezionata, ma ci si è arrivati in vari passaggi.

Segue una tabella con le date organizzate in ordine cronologico. Il primo esperimento risale addirittura al 1575, quando l’italiano Francesco Rampazetto inventò una macchina per imprimere lettere su carta.

Nel 1714 il britannico Henry Mill brevettò una macchina da scrivere.

Il nome di Fantoni è il successivo, affiancato alla data 1802: “sviluppò una particolare macchina da scrivere per permettere a sua sorella cieca di scrivere”. Segue il nome di Pellegrino Turri, con data 1801-1808, che “inventò una macchina da scrivere per la sua amica cieca contessa Carolina Fantoni da Fivazzano”. Il fatto che si tratti della stessa invenzione, e che la sorella di Fantoni sia appunto l’amica di Turri è sfuggito ha chi ha aggiornato la pagina.

Il nome di Ravizza segue altri nomi, tra cui due americani e un altro italiano, Pietro Conti da Cilavegna che ha inventato il tachigrafo o tachitipo nel 1823.

La sezione storica dell’articolo di Wikipedia in inglese dedicato alla macchina da scrivere è diviso in numerosi paragrafi che seguono l’evolversi della tecnologia, dai primi tentativi sperimentali, ai primi successi commerciali, all’introduzione di varie migliorie e perfezionamenti, fino all’arrivo delle macchine da scrivere elettriche e poi elettroniche e al definitivo declino.

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