Groovy

Normalmente i nomi delle categorie e sottocategorie su Dafont vengono tradotti nelle varie lingue, ma il nome della categoria Groovy è rimasto invariato.

Google Translate traduce la parola con “fantastico”, mentre il dizionario inglese del Corriere della Sera (Sansoni) traduce: “1 – Scanalato, incavato; 2 – Piacevolissimo, molto attraente; 3 – Abitudinario, consuetudinario”.

Al primo posto nella categoria, per numero di download nel giorno precedente, troviamo oggi il Seventies Sunrise di Eko Bimantara, un carattere dai tratti molto spessi in cui le grazie sono dei semplici rigonfiamenti alle estremità e mancano vertici appuntiti. Tutti i tratti sono arrotondati, per cui le lettere sembrano morbide e gommose.

Al secondo posto troviamo il Retro Cool di Nirmana Visual, solo lettere maiuscole; Poi c’è il Christmas Vibes di Mocha Frappuccino, dall’aspetto più disordinato; segue il Keep On Truckin’ Fw di Brain Eaters Font Co, in cui lo spessore dei tratti aumenta nella parte bassa. Lo stesso avviene nello Huston di Storytype Studio, in maniera solo accennata, nel Retro Groovy di HansCo e nel Black Sugar di Faras Dina, dove l’effetto è esagerato.

E tutti questi font sono caratterizzati da tratti spessi e morbidi, che mi ricordano il Cooper Black.

La prima eccezione che trovo è il Lostar di Riyad Rahman, che ha lettere dai contorni sinuosi, ma che spesso si assottigliano a confluire in vertici appuntiti. Qui c’è un forte contrasto con alcuni tratti sottili. Varie legature permettono di collegare in maniera calligrafica lettere diverse, tutte maiuscole.

Nella lista compare anche qualcosa di completamente diverso, come il Powerpuff Girls di Tom White, dove le lettere outline sono composte solo di tratti rettilinei, possibilmente disposti secondo le direzioni dei lati di un parallelogramma. Ossia sarebbero ortogonali se non fosse che l’asse delle lettere è inclinato in avanti.

Tra i più scaricati della categoria troviamo anche il Royal Acidbath, un altro outline che ricorda la testata della rivista Rolling Stone.

L’ultimo della classifica oggi è il Moskva di Vladimir Nicolic, che pure è un progetto interessante ed elaborato.

La O ad esempio ha una pianta quadrata con angoli notevolmente arrotondati. Il buco centrale è decentrato verso sinistra, e non è affatto un buco, ma un contorno bianco riempito di nero. Sul nero dell’asta compaiono due riflessi di luce che danno alla lettera una certa concretezza, e al difuori della lettera si vede un contorno e uno spessore, separati dall’asta vera e propria solo da una sottile linea di contorno bianca.

Insomma, qualcosa di interessante da disegnare, con numerosi contorni di cui gestire la direzione, senso orario o antiorario, tenuto conto che per disegnare il contorno della lettera in bianco all’interno di una forma nera servono due linee chiuse una dentro l’altra, quella più esterna in senso antiorario.

Certo, ultimamente la parola Moskva non è molto popolare, ma non è necessariamente quello il motivo dello scarso successo di questo font. Il guaio è che sono pochi i contesti in cui utilizzarlo. Una posizione più su troviamo un altro lavoro di Nicolic, lo Shiny Windows, che pure si basa su lettere pesanti con riflessi bianchi, ma senza l’ulteriore contorno esterno con spessore, quindi relativamente più semplice da disegnare.

Un effetto simile a quello del Moskva Nicolic lo ha realizzato in un font che si chiama Cosa Nostra, stessa categoria, con tratti rettilinei e raccordi curvi. E ha giocato con contorni e spessori 3d in altri font come l’Officer o il Video, pure presenti nella stessa categoria e di scarso successo. Nessuno di questi font supera i diecimila download totali.

Commenti

Post più popolari