Litografia
La litografia è una tecnica di stampa messa a punto alla fine del Settecento, che si basa su un fenomeno chimico per cui l’inchiostro viene trattenuto dalla superficie di una pietra calcarea solo nelle parti in cui sono stati tracciati dei segni con una matita grassa.
A differenza della stampa tipografica e xilografica, dove l’inchiostro viene trasferito dalle parti in rilievo, e della varie forme di stampa calcografica, dove l’inchiostro si ferma nelle parti incavate, qui la parte stampante e quella non stampante sono allo stesso livello. Si tratta quindi di una tecnica planografica.
Il principio che è alla base della litografia si è evoluto fino ad arrivare alla moderna stampa offset, dove si usano tecniche fotografiche per trasferire l’immagine da stampare sulla superficie, e non si usa pietra ma metallo, più leggero e flessibile.
La litografia viene ancora utilizzata in ambito artistico, dove permette di realizzare un’opera in varie copie identiche. Più è alta la tiratura, più è basso il valore, quindi l’artista produce meno di un centinaio di copie, di solito, che numera e firma a mano.
Si tratta di una tecnica laboriosa, che richiede studio e impegno. Un utente del computer non deve certo specializzarsi se passa da una stampante a getto d’inchiostro ad una stampante laser, perché tutti i procedimenti sono automatizzati. Nel caso della litografia invece bisogna conoscere bene la tecnica ed eseguire tutta una serie di attività preparatorie per ottenere un risultato soddisfacente. La superficie della pietra va levigata per togliere qualunque segno. Dopo avere effettuato il disegno in modo speculare, bisogna spennellare la pietra con un liquido a base di acido nitrico e gomma arabica. Dopo la preparazione bisogna aspettare 24 ore prima di stampare. La pietra va bagnata e inchiostrata con un rullo di caucciù. Per eseguire la stampa è necessario un torchio tipografico. Dopo l’operazione, i fogli devono essere lasciati asciugare.
La lastra di pietra calcarea deve essere spessa tra i 6 e i 12 cm. Quando è di grandi dimensioni, è anche molto pesante e difficile da trasportare e montare nella pressa. È vero che esistono muletti che permettono di evitare lo sforzo fisico maggiore, ma comunque bisogna fare fatica, tenuto conto che in caso di urti la pietra potrebbe rompersi vanificando tutto il lavoro svolto.
Anche la levigatura con pomice, sabbia o carborundum (carburo di silicio) viene semplificata da una macchina apposita, che grazie a due componenti rotanti spinge la lastra avanti e indietro, ruotandola di volta in volta per sfregarla contro un'altra superficie.
Su Youtube si può vedere un video in francese che mostra nel dettaglio tutte queste operazioni, e ha una durata di oltre 13 minuti.
Il preparato che serve per mettere la pietra in condizione di stampare deve essere messo a punto sul momento, trovando la giusta proporzione tra gli ingredienti, e osservando come reagiscono con la pietra.
La pressa litografica funziona con l’energia
elettrica, ma i colori vanno applicati a mano sui rulli, usando una
spatola. Sullo stesso rullo possono essere applicati vari colori, per
colorare in maniera diversa diverse parti del foglio.
Per disegni più elaborati è possibile eseguire stampe sovrapposte, anche usando lastre in metallo al posto della pietra, dopo averle impressionate con tecniche fotografiche sulla base degli elementi disegnati su carta trasparente sovrapposta al disegno originale.
I fogli stampati vengono tolti e a mano, e impilati usando accorgimenti per evitare che si sporchino l’un l’altro con l’inchiostro fresco.
Il filmato si conclude con l’artista che firma le sue opere. Alle operazioni di stampa hanno partecipato varie persone, ma è solo l’artista che ha ideato ed eseguito i disegni originali.
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