Bremer Presse Roman
Dice Wikipedia nella pagina dedicata alla fonderia tedesca Bauer che tra i vari caratteri prodotti ci fu anche un Bremer Presse Roman, disegnato nel 1912 da un certo Willy Wiegand, con matrici incise da Louis Holl, originariamente realizzato per la Bremer Presse dalla fonderia Flisch.
Non riesco a trovare nessuno specimen d’epoca in proposito, almeno cercando in italiano e in inglese.
Perfino il nome Bremer non dice niente a Identifont.
E invece viene fuori che il carattere esiste in versione digitale. È stato caricato su My Fonts già nel 2019, realizzato da Dorothee Schraudner per Schraube.
La descrizione dice che in origine era stato realizzato in dimensione 16 punti, a cui si erano aggiunte quelle in 11 e 12 punti. All’epoca non esistevano i font scalabili, per cui al momento del disegno bisognava porsi il problema dell’uso (titoli o testi) e della dimensione precisa in cui realizzarlo. E non aveva preso piede il concetto di famiglia di caratteri (o serie o typeface) che si diffuse poi, quando ogni fonderia cercava di realizzare lo stesso carattere in tutte le dimensioni che potevano essere appetibili sul mercato, prima di lanciarlo.
La versione digitale si basa sul corpo 12. È disponibile in tre pesi (Regular, Medium e Bold) ma senza corsivi.
Le grazie hanno uno spessore notevole.
La e ha il trattino in salita. Anche per questo è taggato “venetian” oltre che book, revival, antiqua, oldstyle figures, humanist serif, legible e heading.
Della disegnatrice che ha digitalizzato questo font non si sa niente. Immagino sia una donna dal nome Dorothee. Perfino Devroye non dice nulla, a parte pubblicare una manciata di specimen di questo font.
Commenti
Posta un commento