Engravers Gothic e Sackers Gothic
Nei giorni scorsi in una strada di New York è stata posizionata una versione gigante di una borsa disegnata dallo stilista Marc Jacobs.
Sopra c’era scritto “The Tote Bag – Marc Jacobs”.
Parecchi anni fa qualcuno si era posto il problema, sul forum di Dafont, di quale fosse il font utilizzato nel logo dello stilista.
Inizialmente era stato risposto Sackers Gothic, ma poi qualcuno aveva notato che lì la J terminava con un taglio obliquo.
Aveva suggerito quindi un’altra soluzione: l’Engravers Gothic, acquistabile pure su MyFonts, disegnato da Isabella Chaeva per ParaType.
Non penso che sia quello usato in questo caso. La curva della J è più morbida, e nella G manca l’angolo a destra tra la fine della curva e il tratto verticale.
Comunque i due font sono molto simili.
Di diverso c’è di sicuro lo spazio tra le lettere. Dopo avere visto la scritta sulla borsa, le lettere dell’anteprima di My Fonts sembrano eccessivamente appiccicate una all’altra.
Tra i font simili all’Engravers, Identifont elenca: Sackers Gothic Medium, Itc Blair, sweet Sans, San Francisco Display, Itc Avant Garde (e qui ci stiamo allontanando parecchio), Galano Grot., Italian Plate No. 2 Exp, Burin Sans.
Nel Sackers Gothic la G non ha l’angolo in basso a destra: la linea procede curva proprio come quella che si vede sulla borsa. Ma un angolo c’è sul lato interno, nello stesso punto, mentre nella lettera che vediamo sulla borsa lì la linea segue una strana curva.
In tutti i casi la E ha il tratto centrale più corto rispetto agli altri due, ma sulla borsa non è eccessivamente corto, e non mi sembra neanche che il baricentro sia rialzato come nei font.
Nell’Itc Blair manca nella G il tratto verticale sulla destra: si passa direttamente dal tratto che ricalca una circonferenza al tratto orizzontale.
L’apposito strumento di Identifont elenca solo due differenze tra Sackers Gothic Medium e Engravers Gothic. Una appunto è l’estremità inferiore della J, che punta in verticale nell’Engravers mentre è obliqua nel Sackers. L’altra invece... non esiste. Riguarderebbe la presenza o assenza di occhiello in basso a sinistra nel simbolo della lira o della sterlina, ma la descrizione non corrisponde a ciò che si vede nello specimen. L’unica differenza qui è l’estremità superiore del simbolo, che termina puntando in basso nel Sackers e in obliquo nell’Engravers.
Ovviamente a occhio emergono molte differenze che il sistema di catalogazione del sito non rileva. La coda della Q, che ha estremità tagliate in obliquo nel Sackers e in orizzontale nell’Engravers. E la forma della &, che nell’Engravers ha un tratto superiore orizzontale anziché curvo.
Appare evidente il diverso spazio tra le lettere: c’è molta più aria nel Sackers.
Tuttavia la versione Black del Sackers mi pare comunque più leggera del font usato sulla borsa di Jacobs.
Il Sackers ha una storia molto più lunga di quella dell’Engravers: risulta disegnato da Gary Sackers e dallo staff Monotype a partire dal 1974, con indicata anche la data 1994. Evidentemente quando ha iniziato a diffondersi il computer il carattere è stato ritoccato e integrato.
Il nome deriva da quello del disegnatore Gary Sackers, il quale realizzò vari font per la fotocomposizione nella prima metà degli anni Settanta, che portano tutti il suo nome anche se sono molto diversi uno dall’altro. Si va da una corsiva inglese (Sackers English Script) a un serif display con parecchio contrasto (Sackers Heavy Roman) a un sans con tratti rettilinei e raccordi curvi (Sackers Square Gothic) a un serif dotato anche di minuscole (Sackers Antique Roman, disponibile sia in versione Solid che Open).
Il Sackers Gothic, l’Engravers e anche l’Itc Blair sono tutti font maiuscoletti. La forma delle lettere è solo maiuscola, ma disponibile in versione un po’ più grande e un po’ più piccola.
Sulla borsa invece la scritta è tutta in maiuscolo.
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