(It goes like) nanana
Oggi che tutte le radio hanno anche un canale video, se ad una canzone non è associato un video musicale non può essere trasmessa, a meno di non associarla a una proiezione di immagini statiche scelta dall’emittente. Ma ogni video richiede un certo investimento, un budget, una trama... E non sempre ci sono i soldi e il tempo necessario. Così si realizzano video low cost, con immagini di repertorio e il testo della canzone in sovrimpressione.
Spesso si ricorre a qualche tecnica di tipografia cinetica, ideando animazioni originali per le lettere che devono comparire, scegliendo uno o più font creativi, come per esempio nel video di World Hold On (Fisher Rework), pubblicato su Youtube da Bob Sinclair.
Nel caso di (It Goes Like) Nanana di Peggy Gou è stata fatta una scelta diversa: un karaoke video. Le immagini che si susseguono sono quelle di onde del mare, palme, gabbiani, strade tutte curve nella natura, cascate eccetera, mentre nella parte bassa dello schermo compaiono le parole per il karaoke.
La prima schermata del video è quella di una videocassetta, segue una scritta statica con font originali, ma quando iniziano le immagini le scritte che compaiono sono quelle di qualche sistema video obsoleto. Lettere bianche con contorno nero, che si colorano man mano che vengono cantate. In basso ci sono le lettere latine, mentre la riga superiore è in caratteri coreani. Si sa che in Oriente il karaoke è molto popolare. Evidentemente l’ispirazione è nata dall’imitazione di qualche filmato esistente realizzato nei decenni passati con una tecnologia ormai superata.
Faccio uno screenshot della parola “feeling” e lo passo a What The Font, e in basso, dopo i primi risultati che non sono pertinenti, trovo il Los Feliz nella versione Roman (ossia Regular), font di Emigre, che apparentemente corrisponde a quello che si vede nel video. Dove però appare condensato (le lettere sono più strette del normale).
Nella pagina manca qualunque descrizione, si sa solo che il designer è Christian Schwartz e l’anno in cui è stato caricato è il 2002.
Laddove nel video si sente solo musica senza parole, compaiono una nota musicale doppia e una singola, ripetute due volte, alternate, tra parentesi. Le parentesi hanno un lungo tratto rettilineo verticale, e sono molto strette.
A quanto pare il font contiene solo lettere latine, e quindi supporta solo le lingue europee.
In effetti i tratti delle lettere coreane nel video sono molto più sottili, quindi è possibile che sia stato usato un font diverso.
Il ritornello della canzone dice “nanananana”, e nella traduzione coreana è costituito da un simbolo che ricorda un 4 aperto, ripetuto cinque volte ben distanziate tra di loro.
Fonts In Use segnala solo due usi del Los Feliz: per uno sciroppo belga, e per una birra americana.
Identifont segnala tra i font simili parecchi risultati che non c’entrano granché. La lista comprende Quincy Cf Black, Manifest Destiny, Los Feliz Bold, Jubilat, Shift, Bachenas, Quincy Cf, Cowboyslang Cond., Giza One One e Rocwell Cond. Bold.
Cowboyslang e Giza One One sono due egizi ottocenteschi, Rockwel è uno slab.
I primi tre sono della lista hanno i tratti spessi, gli altri quattro sono più leggeri.
Provo a cercare qualche alternativa gratuita col Matcherator di Font Squirrel, ma è abbastanza difficile trovare qualcosa che dia la stessa sensazione.
Il risultato più vicino è l’Herchel One Percent, di Tried & True Supply Co., ma è a pagamento su Fontspring e le estremità delle lettere sono biforcute.
I primi due risultati free, da Fontzillion, sono il Feeling, dove i tratti sono spessi e l’aspetto delle lettere è originale, e il Senza Cuore Regular di Zetafonts, che però non c’entra assolutamente nente, è un collage di tanti stili diversi e sgraziati (nel senso di storti).
Il primo risultato tratto da Font Squirrel è l’Oswald Light Italic di Vernon Adams, che non c’entra niente ed è un sans.
Per il resto si trovano serif a contrasto, sans e perfino gotici, ma nessun serif tradizionale condensato.
Volendo ottenere un effetto simile, io userei l’Ms Reference Serif, un font obsoleto diffuso da Microsoft con alcuni dei suoi vecchi software. Per ottenere un effetto simile a quello del video, bisogna però restringerlo circa del 50%.
In OpenOffice è possibile ottenere una scritta in bianco con sottile contorno nero semplicemente cambiando le opzioni nella proprietà del Carattere, mettendo la spunta su Contorno nella scheda Effetto. In questo caso riducendo la Scala al 50% nella scheda Posizione. Si può anche cambiare il colore della linea di contorno ma non si può regolarne lo spessore.
Per questo si deve usare lo strumento Fontwork, come pure per cambiare il colore delle aste, ma la qualità non è un granché.
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