Tanagra
Nel 1910 la Società Nebiolo indisse un concorso per un nuovo carattere tipografico. Parteciparono 42 concorrenti. Il premio non è stato assegnato, ma nel 1924 venne realizzato un carattere tipografico in metallo ispirato al lavoro di uno dei partecipanti, il designer-tipografo Natale Varetti di Torino. Venne chiamato Tanagra, in onore di una città greca al centro della Beozia. È un carattere romano dall’aspetto rétro.
L’anno scorso lo Studio Di Lena ne ha realizzato una digitalizzazione, acquistabile da My Fonts.
Sul sito si possono vedere un paio di specimen che contengono tutti i glifi sia della versione Regular che del corsivo. In alcuni casi, i disegni originali sono stati modificati per adattarli all’uso moderno. Comunque sono inclusi nel file come varianti stilistiche, ed evidenziati nello specimen con un colore diverso rispetto alla versione modificata.
Nel corsivo, la A in origine aveva uno svolazzo che è stato tolto. La C aveva una grazia a bottone sostituita da una a becco. Idem per la G, che aveva anche delle estremità calligrafiche. La L aveva uno svolazzo calligrafico in alto, ma in basso a destra piegava ad angolo; è stato aggiunto un occhiello. La P aveva una ingombrante grazia calligrafica alla base dell’asta, verso destra. La Q aveva una coda che si arricciava all’insù entrando dentro la lettera.
Le correzioni fatte alla minuscole sono più impercettibili e riguardano la forma e l’estensione delle grazie. Quella più evidente è nella f, che nel disegno originale aveva due trattini orizzontali anziché uno.
Nella versione romana (Regular), le correzioni riguardano solo le minuscole. La t è stata abbassata. La lettera più curiosa era la z, che aveva delle grazie che puntavano verso il centro e che sono state sostituite da grazie di forma più consueta.
Molte lettere nuove sono state aggiunte, per il supporto a lingue straniere, e anche la legatura Qu, non prevista in origine.
Il font è caricato su My Fonts con etichetta Flanker.
Sulla pagina della fonderia, i primi font presentati sono Garaldus, Selene e Selene Book, Poliphili. Quest’ultimo attinge la forma delle lettere ad un libro stampato nel 1499 a Venezia da Aldo Manuzio. Tra i designers oltre al nome di Di Lena viene citato quello di Francesco Griffo, l’incisore che lavorava per Manuzio.
Per quanto riguarda il Tanagra, Identifont segnala tra i caratteri simili Rowan Oak Nf, Millrich Reading Nf, Liguria Nf, Kleukens Antiqua Nf, Hut Sut Ralson Nf e Hacky Sack Nf, lavori riconducibili a Nick’s Fonts, ovvero Nick Curtis, pure di aspetto rétro ma a volte con effetti molto più appariscenti. Infine il sito segnala il Windsor, un classico, disegnato nel 1905 da Eleisha Pechey e diffuso oggi da varie fonderie: Linotype/Monotype, Urw, Elsner+Flake.
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