Altezza tipografica

Dictionary.com definisce così il termine “height to paper”: “the standard height of type, measured from the foot to the face, in the United States 0.918 inch (2.33 centimeters)”.

Tradotto con Google: “L’altezza standard del tipo, misurata dal piede al viso”. Poco meno di un pollice, 2,33 centimetri.

Il tipo sarebbe il tipo di carattere, e qui stiamo parlando di caratteri mobili in metallo o in legno, ossia quelli che si usavano dall’epoca di Gutenberg fino alla seconda metà del Novecento.

Erano degli oggetti concreti, i blocchetti in metallo o in legno nelle dimensioni più grandi, di cui una faccia veniva appoggiata su un piano orizzontale, quella che in inglese viene chiamata foot, mentre quella superiore, su cui veniva appoggiato il foglio, aveva in rilievo la forma della lettera da stampare, e in inglese viene chiamata face.

Tutti i caratteri e gli altri elementi decorativi della pagina dovevano avere la stessa identica altezza rispetto al piano per evitare che alcune lettere risultassero troppo calcate nella stampa e altre troppo leggere.

La misura viene data fino al millesimo di pollice, o al decimo di millimetro, ma si riferisce allo standard americano. Possibile che i caratteri europei avessero delle misure diverse, visto che qui le unità tipografiche in uso erano calcolate in base a sistemi diversi.

Il sito Sitographics.it mostra un disegno di un carattere in metallo con l’indicazione dei nomi che si usavano in Italia. Il foot veniva effettivamente chiamato piede mentre la face viene indicata come spalla, anche se questo termine sembra riferirsi solo alla base su cui si innalza la lettera in rilievo, la cui parte stampante viene chiamata occhio.

Viene indicato anche il bianco di spalla, che apparentemente è la distanza che separa l’estremità della lettera dal bordo del blocchetto.

Gli stessi termini possono indicare concetti diversi a seconda delle persone che li usano e a seconda delle epoche.

Il blocchetto su cui si eleva la lettera viene chiamato fusto. L’height to paper qui viene chiamato altezza tipografica, e corrisponde all’altezza del fusto più quella della lettera in rilievo.

Il resto del testo si concentra sulla forma delle lettere, e i nomi che compaiono in questo disegno non vengono neanche citati.

Un disegno di un carattere in metallo con un po’ di nomenclatura si trova anche su Wikipedia, ma non viene indicata l’altezza e anche nell’articolo non si affronta mai la questione delle unità di misura. Si dice solo che le misure non erano né in centimetri né in pollici, ma in punti tipografici.

A quanto ne sappiamo, in Europa venivano utilizzato il punto Didot o il punto Fournier (nell’est il punto Berthold), che sono diversi rispetto al punto Postscript che ha preso piede in tutto il mondo con l’avvento dell’informatica.

La differenza è apparentemente piccola, ma alla lunga può scombussolare tutti i calcoli. Il punto Didot e quello Postscript differiscono di soli due centesimi di millimetro. Questo significa che quattro righe in corpo 12 Didot occupano un millimetro in più rispetto a quattro in corpo 12 Postscript.

Su una pagina di 30 righe in corpo 12 la differenza è di circa 9 millimetri. Ossia due righe in più o in meno. Che su un libro di 300 pagine fanno una ventina di pagine di differenza (il corpo 12 Didot occupa di più del corpo 12 Postscript).

In inglese la parola type può riferirsi sia al nome del tipo di carattere tipografico usato, sia al singolo blocchetto in metallo, che più propriamente può essere chiamato sort.

Type Archive scrive che la height-to-paper è di 0,918 pollici ossia 23,322 millimetri, aggiungendo due decimali in più alla conversione in millimetri che già avevamo. Questa misura apparentemente non corrisponde a un numero intero di punti tipografici, quindi sarebbe interessante sapere in base a che cosa è stata scelta.

Incisioni in legno, in linoleum, lastre in plastica o polimero devono essere fabbricate “to type-high”, ossia in queste dimensioni, per poter essere usate nelle vecchie presse da stampa.

Negli ultimi anni negli Stati Uniti alcuni appassionati hanno istituito la ricorrenza del 18 settembre per commemorare la  tecnica della letterpress, visto che da quelle parti per indicare la data si scrive prima il mese: il 18 settembre è il 9-18, e questo ricorda la misura di 0.918 pollici del type-high. 

Il sito Starshaped per l'occasione ha pubblicato nel 2017 varie foto con i calibri che venivano fabbricati per accertarsi che i caratteri e gli altri elementi da inserire nella pressa avessero l'altezza giusta. 

Se non sbaglio, quando un elemento, ad esempio un cliché, risultava troppo basso, poteva essere rialzato incollando sul piede un frammento di carta dello spessore opportuno.

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