Un crimine tipografico del grado più alto

 

Ottima impaginazione. La prima riga dovrebbe essere un Arial Black corpo 250 ridotto al 17% della larghezza. L'ultima riga un Helvetica o giù di lì, corpo 72 al 250% della larghezza.
 

Anni fa su Creative Pro è uscito un post in cui si diceva che distorcere i caratteri è un crimine tipografico del grado più alto.

Con gli attuali software è facilissimo restringere o allargare i caratteri a piacimento. È anche possibile crearne una versione obliqua in assenza di un font apposito preparato dal type designer. Eppure usare queste funzioni è altamente sconsigliato.

Nel post pubblicato su Creative Pro venivano mostrati vari esempi che spiegano il motivo per cui quelle funzioni non vanno usate.

Il software infatti si limita a spostare i punti di controllo in orizzontale, lasciando inalterate le loro distanze in verticale. Così si viene a creare un contrasto tra tratti più spessi e tratti più sottili che stravolge l’aspetto complessivo delle lettere, dando loro una forma che non è armoniosa.

Nel post vengono mostrati vari esempi. Il Futura Bold ha una O perfettamente circolare. Nella sua versione Condensed, la lettera è di forma ovale, ai fianchi ha una curvatura moderata, e lo spessore del tratto rimane costante come nella versione di base. Nella versione compressa artificialmente la forma è quella di un uovo, e i tratti diventano immotivatamente spessi nella parte alta e bassa della lettera. Un effetto che non si addice a questo carattere, e che i disegnatori utilizzano soltanto in casi particolari. Normalmene i tratti orizzontali sono leggermente più sottili di quelli verticali anche nei font in cui lo spessore deve apparire costante.

Gli altri due esempi riguardano la versone obliqua del Futura e quella allargata dell’Univers.

A quanto pare non tutti sono a conoscenza di tutto ciò.

Alcuni giorni fa ho fotografato un cartello su un muro, stampato da un’impresa di onoranze funebri. Il sindaco e l’amministrazione comunale si stringevano attorno a una tale famiglia per la perdita del loro congiunto.

Come si fa a far entrare “IL Sindaco e l’Amministrazione Comunale” tutto sulla stessa riga, senza rimpicciolire il corpo del carattere? E come si fa a fare entrare il nome “Angelo” sull’intera lunghezza della riga, se lo spazio rimasto non consente di usare un corpo più grande?

Nel primo caso si è scelto di comprimere il font a dismisura, mentre nel secondo caso si è deciso di allargarlo.

In entrambi i casi compare la lettera L. Nel primo non doveva comparire, in realtà, ma anziché scrivere “Il” hanno scritto “IL”. Si può notare l’estrema sproporzione tra lo spessore dell’asta verticale, sottilissima e di quella orizzontale, troppo spessa.

Nell’ultima riga invece notiamo l’effetto opposto: l’asta verticale è molto più spessa di quella orizzontale.

Nella prima riga vediamo anche la S, che passa bruscamente da un tratto più spesso a uno più sottile anziché avere un andamento sinuoso. E non solo il tratto centrale obliquo è troppo spesso, ma lo è anche in una maniera deforme.

Nelle parole “Amministrazione” e “Comunale” compaiono delle sequenze di lettere che danno proprio fastidio agli occhi: “mmini” e “mun”. Aste sottilissime e ravvicinatissime, unite da tratti orizzontali spessissimi.

Il foglio dovrebbe essere un formato A3. Anni fa si usavano formati più grandi, poi si è scelto di diminuire sia per poter affiggere pubblicare più manifesti a parità di spazio, sia per permettere alle varie agenzie di stamparli con normali apparecchiature da ufficio.

Facendo le dovute proporzioni viene fuori un corpo 250 per la prima riga. A quelle dimensioni servirebbero quattro fogli A3 per poter scrivere la stessa frase. Per farla entrare su una sola riga devo comprimere il font, che è un Arial Black, al 17%. Attenzione: non “del” 17% ma “al” 17%. 

Per la parola “Angelo” invece uso un corpo 72 allargato al 250%.

Però mi accorgo che la G non è quella dell’Arial, senza sperone, ma è quella dell’Helvetica.

Arial e Helvetica hanno le stesse proporzioni, quindi per quanto riguarda la grandezza non cambia nulla. Schiaccio l’immagine di 2,5 volte e la passo What The Font, che suggerisce Neue Helvetica 85 Heavy. O Afical Neue Extra Bold, Swiss 721 Heavy, Newhouse DT ExtraBold o Sequel Sans Subhead Heavy.

Sul web si trovano parecchi manifesti di questo tipo. In alcuni casi le lettere sono compresse artificialmente com’è stato fatto qui. In altri si è cercata qualche soluzione diversa: ad esempio scrivere “Città di eccetera” in alto, sottolineato, e aggiungere in piccolo la dicitura che nomina sindaco e amministrazione, in neretto. Si può inoltre scrivere nome e cognome del defunto sulla stessa riga, oppure per non fare confusione con il manifesto dell’annuncio, il cognome relativamente in piccolo nel testo, ma in neretto, e solo il nome in grande.

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