Quando manca il font in OpenOffice
Poniamo di aprire un documento di OpenOffice impaginato in un font che non è installato sul computer. Per esempio perché il documento è stato realizzato su un altro computer. Oppure perché l’abbiamo realizzato in passato e poi abbiamo disinstallato il font che non ci serviva più. Oppure semplicemente abbiamo sbagliato a scrivere la parola nell’apposita casella, abbiamo scritto Aria invece di Arial. In che modo verrà visualizzato il testo?
A rigor di logica dovrebbe essere in uno dei font specificati nella scheda a cui si arriva dal menù Strumenti/Opzioni/OpenOffice Writer/ Caratteri di base(Occidentali). Dove sul mio computer è specificato Times New Roman per tutti gli usi tranne Arial per le intestazioni.
Invece no.
Un qualunque testo in un carattere non installato viene visualizzato in DejaVu Sans.
Anche se lo metto in corsivo? No. In quel caso diventa inspiegabilmente serif, e per la precisione Liberation Serif.
E se metto in grassetto corsivo?
Ottengo lettere black con forte contrasto. Bodoni Black, per la precisione.
E se metto solo in grassetto?
Ecco che il font scelto è l’Arial Black.
Insomma, il software sceglie alcuni font tra quelli installati, sempre gli stessi, apparentemente senza criterio e senza possibilità di personalizzare la scelta.
Su computer diversi dal mio la visualizzazione sarà diversa, a seconda dei font installati. Ma in base a quali regole?
L’unico modo in cui si può intervenire per portare ordine in questi casi è tramite la scheda che sta in Strumenti/Opzioni/OpenOffice/Tipi di carattere. Questa contiene una tabella di corrispondenza tra i font che non possiamo o non vogliamo vedere e quelli con cui vogliamo sostituirli. Se ci spediscono documenti in Helvetica, possiamo specificare qui che vogliamo sostituirlo con l’Arial, e così evitiamo di trovarci in mezzo a scritte in DejaVu Sans intervallate da Liberation Serif Italic e Bodoni Black Italic (se ci manca l’Helvetica).
Ma la scelta va fatta per ciascun font da sostituire e non si può impostare quello di default da utilizzare in tutti i casi imprevisti.
Per fare i miei esperimenti nel software, ho immaginato di scrivere per sbaglio Aria anziché Arial ed evocare quindi un font inesistente. In realtà un font che si chiama Aria esiste davvero: è stato disegnato nel 2011 da Rui Abreu, R-Typography, ed è acquistabile sul sito della fonderia e prima anche su Fontspring. Ora quest’ultimo sito non lo vende più, ma ha conservato la scheda. È un carattere display serif elegante, con un tocco calligrafico, ispirato ad un’epigrafe ottocentesca disegnata a mano.
Il disegnatore è portoghese e vive a
Lisbona.
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