Kuenstler Script
Ho visto un monumento con una scritta in corsivo calligrafico.
Cerco di risalire al nome del font con gli strumenti online e arrivo al Kuenstler Script. Disegnato nel 1957 da Hans Bohn per Stempel, è stato rielaborato nel 1989 ed è ora commercializzato da Adobe e Linotype. Ha una caratteristica O a spirale, col tratto interno che si arriccia all’insù, diverso da quello interno della Q che invece termina puntando verso il basso.
Ricordavo che il font era incluso anche con il software Microsoft con il nome di Kunstler Script. In tedesco il nome originale era Kunstler Schreibschrift, con il segno della umlaut sulla u (due puntini o dieresi). Per chi non vuole inserire caratteri speciali, si può usare la u semplice, come ha fatto la Microsoft, oppure sostituire la lettera col dittongo ue, come ha fatto Linotype.
Non ci vuole molto ad accorgersi che se l’ispirazione è la stessa, in realtà ci troviamo di fronte a due font diversi.
La A che si vede sul monumento è come quella del Palace Script, con un tratto curvo e svolazzante che parte dall’estremità inferiore destra e va a sostituire il trattino centrale, che non c’è, prima di terminare di nuovo verso destra.
Nel Kuenstler della Linotype invece la a ha la cima non appuntita, e il trattino centrale è disegnato a parte, ed è rettilineo.
In effetti la versione della Microsoft risulta essere stata messa a punto, sempre sulla base del lavoro di Bohn degli anni Cinquanta, nel 1993, copyright 1995, da Urw.
E il font di Urw risulta anche nell’archivio di Identifont, non col nome di Kunstler Scrift ma con quello meno amichevole (per chi non parla tedesco) di Kunstlerschreibschrift!
In questo caso l’anno dichiarato è... il 1903!
C’è una discrepanza di mezzo secolo!
Al sito manca una biografia di Bohn. Wikipedia fissa la data di nascita al 1891 e quella di morte al 1980. Nel 1903 aveva 12 anni. La sua carriera professionale inizia nel 1914. Lavorò alla Klingspor fino al 1930, poi a Ludwig&Mayer. Negli anni Cinquanta produsse il Kuenstler per la Stempel. L’articolo in effetti è molto stringato, sei righe in tutto.
Il Kuenstler merita un articolo a sé, sei righe più altre sei di fonti da consultare.
Qui si dice che il disegno originario è del 1902, attribuito genericamente alla fonderia Stempel. Basato sui copperplate inglesi del diciannovesimo secolo, in particolare ai lavori di George Bickham e George Shelley.
Bohn avrebbe soltanto aggiunto la versione Black, negli anni Cinquanta.
Nell’anteprima che viene mostrata dall’enciclopedia, la A della versione di base ha lo svolazzo curvo che diventa il trattino centrale, mentre la versione bold ha il trattino centrale separato.
Microsoft offre coi suoi programmi anche un’altra corsiva inglese, nel font Palace Script.
Al di là delle differenze di spessore, la A è concepita nello stesso modo, come pure molte altre lettere. I due font sono facilmente distinguibili dalle lettere l, h, k, che nel Palace non formano l’occhiello mentre nel Kunstler sì.
L’apposito strumento di Identifont elenca parecchie differenze tra Kunstlerscreibschrift e Kuenstler Script.
La coda della Q è ondulata nel font di Urw/Microsoft mentre sottolinea la lettera, toccandola, nel font di Adobe/Linotype.
Il numero 4 è chiuso solo nel font di Linotype.
Lo svolazzo superiore della I va a intersecare l’asta solo nel font di Urw.
La r minuscola è “italica” nel font Urw e “normale” nel font Linotype.
La H è disegnata con un tratto continuo nel font Urw mentre è disegnata sollevando la penna nel font Linotype.
Infine viene segnalata una differenza nella & che credo sia stata inserita erroneamente. Comunque quella della Urw è molto inclinata in avanti.
A occhio si notano altre differenze nei numeri. Linotype lascia aperto lo 0, Urw il 6 e il 9.
I tratti orizzontali di 2 e 7 sono molto più serpeggianti nel font Urw.
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