Bibbie atlantiche

Scrive il sito Libri Dei Patriarchi che la definizione di Bibbie Atlantiche nasce negli anni Venti del Novecento. Si riferisce a grandi manoscritti biblici databili tra la metà del secolo undicesimo e la metà del successivo.

Impiegavano il formato maggiore disponibile alla produzione medievale di libri manoscritti, dice il sito, e costituivano un oggetto di lusso. Venivano commissionate dalla corti laiche dei nuovi regni, “tra cui quelle sveve di Federico II, di Manfredi, di Corradino” che “assoldavano le migliori maestranze per realizzare Bibbie di maestoso (è il caso di dirlo) effetto visivo”. Inoltre le istituzioni ecclesiastiche cittadine dispiegavano “non minore sfarzo nella prospettiva del libro-oggetto”.

Queste Bibbie vengono definite atlantiche per le loro dimensioni: Atlante era un personaggio della mitologia greca che reggeva sulle sue spalle l’intera Terra. Qualcuno le chiama Bibbie giganti.

Sul sito si possono vedere alcune pagine di questi manoscritti, in risoluzione accettabile.

Il motore di ricerca Google indirizza verso la pagina di Wikipedia dedicata alla Bibbia di Calci, un manoscritto ora conservato alla Certosa di Calci, in provincia di Pisa.

L’opera venne realizzata a partire dal 1168. I lavori durarono almeno tre anni.

Wikipedia ne dà anche le dimensioni: 600x350 mm.

Oltre al testo, il libro contiene iniziali ingrandite e decorate da figurazioni miniate all’inizio di ciascun libro biblico e delle rispettive prefazioni.

“In generale tali lettere sono del tipo a doppia barra, con racemi nel campo interno, arricchiti talvolta da protomi umane o animali; più raramente vi sono raffigurati un sacro scrittore o una scena”.

Le miniature dimostrano che “nella fase d’oro dello splendore artistico ed economico pisano, la pittura aveva assimilato il linguaggio bizantino anziché quello romanico proveniente dal Mediterraneo occidentale”, dice il sito.

La foto accanto all’articolo è in risoluzione molto bassa.

Il libro era costituito da quattro volumi.

All’opera è dedicato un filmato di otto minuti caricato su Youtube, in cui si possono venere tantissimi dettagli estratti dalle pagine del libro. In particolare le iniziali miniate, al cui interno sono raffigurate delle persone e i cui tratti a volte diventano animali in maniera inaspettata.

L’audio è costituito da canti gregoriani di riempimento, ma le spiegazioni di ciò che si vede sono inserite nel video in forma testuale.

L’autore del filmato è PercroArt, di cui compare il logo in basso a destra. Le lettere del nome sono realizzate solo con tratti orizzontali o verticali, e sono deformate in maniera tale da occupare tutto lo spazio a disposizione. Uno stile molto usato nell’arte araba, dove assume il nome di cufico quadrato o geometrico.

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