Roma
Identifont conosce due font che si chiamano Roma.
Il primo è l’MTT Roma di Mattia Bonanomi, 2016, Type Film.
A prima vista mi ricorda il Gill Sans. E in effetti confrontandoli con Identifont si nota l’impostazione di fondo simile, anche se numerosi dettagli permettono di distinguerli al volo. Tanto per dirne uno: la P del font italiano è aperta, come si usava nell’antica Roma, e come si usa nel Garamond.
“L’MTT Roma è disegnato per ricreare l’atmosfera della città di Roma del ventunesimo secolo”, dice la descrizione su My Fonts. “Lo studio per le lettere si è sviluppato a partire dall’alfabeto della colonna Traiana. Adatto per uso display e text, stilisticamente l’MTT Roma punta a distinguersi dalla proliferazione di senza-grazie geometrici della sua epoca. Il risultato è un carattere sottilmente umanistico ispirato alla Roma di oggi, città di contrasti ed eterna bellezza”.
Sei pesi più corsivi, supporto per altre lingue europee.
L’altro Roma è firmato Thomas Lincoln, Canada Type, ed è di qualche anno precedente, 2011. È quasi un sans serif con un po’ di contrasto, anche se in effetti si nota un minimo accenno di grazie alle estremità, una minima scampanatura nel tratto. Tra i caratteri simili Identifont segnala il Trajan Sans, ma poi elenca vari serif dalle grazie più tradizionali.
Nell’anteprima il dettaglio che si
nota di più è la coda della Q, che va a sottolineare completamente
la lettera successiva. Tipico elemento in uso nell’antica Roma, ma
abbastanza in disuso nei font moderni.
Il font è concepito come versione pressoché sans delle lettere incise sulla colonna traiana, ma a differenza dei progetti simili ci aggiunge anche un set di minuscole, numeri e tutto quello che può servire in un font moderno.
Viene proposto anche in versione decorativa, con la possibilità di avere lettere multicolori sfruttando il sistema dei livelli sovrapposti.
Si può colorare diversamente il contorno delle lettere (Outline), l’asse centrale di ogni asta (Inline), aggiungere uno spessore in ombra (Shaded), oppure simulare un’incisione con uno dei versanti di ogni asta in ombra (Inscribed).
In totale la famiglia è composta da 10 font.
Per il resto, la lista di risultati di Identifont che si ottiene cercando “Roma” contiene altri 229 nomi, ma semplicemente perché include quelli che contengono la parola “roman”, che è un termine standard che indica i caratteri con grazie ispirati a quelli dell’antica Roma.
Mentre il primo font della storia, realizzato da Gutenberg, era in stile gotico, già i primi tipografi tedeschi arrivati in Italia dovettero creare un nuovo stile per venire incontro ai gusti dei lettori locali. Le maiuscole imitavano le lapidarie romane, che si possono vedere ancora oggi sui monumenti, mentre le minuscole prendevano ispirazione dai manoscritti di epoca carolingia, i più antichi a disposizione degli studiosi.
Se per un certo periodo si poté pensare che ogni lingua dovesse avere il suo stile, lentamente il romano prevalse su tutti. In Germania il gotico venne abbandonato nel corso della seconda guerra mondiale.
Oggi lettere in stile romano vengono usate in gran parte del mondo: Europa occidentale, Americhe, Australia, molti paesi africani. Anche alfabeti diversi, come il greco e il cirillico, basano la forma delle lettere sugli stessi principi.
I caratteri senza grazie invece non vennero inventati fino all’Ottocento, quattro secoli dopo l’invenzione della stampa.
Oggi sono predominanti in molti campi: smartphone, social network, sovrimpressione tv, titoli dei giornali, copertine dei libri di letteratura, pubblicità, confezioni dei prodotti, eccetera.
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