Stampare con un’Adana

Due anni fa una youtuber inglese ha realizzato un breve video in cui mostra come stampare con una pressa da tavolo Adana.

Il video è semplice, la sua voce tenue spiega cosa sta succedendo, c’è una quasi impercettibile musica di riempimento, ma il montaggio è fatto bene, con cambi di inquadratura che si concentrano sui dettagli, e rumori di fondo che si sentono distintamente.

Il video è stato realizzato dal suo fidanzato.

L’impresa è abbastanza fuori luogo: scrivere la frase “the sun is still rising” su un disegno in unica copia che raffigura alcune dune colorate con un sole arancione in un cielo bianco.

Bastava un timbrino di gomma a lettere mobili, ma vuoi mettere usare un’Adana.

Le presse di questo tipo servivano ad ottenere una produzione in serie, ossia a stampare parecchie copie dello stesso biglietto o volantino.

L’Adana era un prodotto non destinato ai professionisti quanto alle piccole attività e agli hobbisti.

Permetteva di stamparsi in proprio biglietti da visita o pubblicità in piccolo formato.

Le scritte andavano composte prendendo a mano i caratteri in metallo da una cassa dotata di vari scompartimenti. L’inchiostro pastoso doveva essere spalmato su un piatto nella parte superiore. Il foglio andava posizionato a mano, e a mano bisognava spingere verso il basso una leva che premeva in avanti il foglio sui caratteri inchiostrati.

L’unico automatismo era quello dell’inchiostratura: la leva era collegata anche a due rulli che trasferivano l’inchiostro dal piatto ai caratteri.

Per mantenere la scritta al centro di uno spazio vuoto, era necessario aggiungere parecchie marginature, ossia blocchetti di metallo o di legno più bassi rispetto ai caratteri, e fissare il tutto con i serraforme.

L’effetto su carta pregiata comunque ha il suo valore. Mentre nelle stampanti per computer non c’è nessuna pressione di parti in rilievo sul foglio, in questo caso le lettere sono incavate nella carta. Oltre ad essere percepibili al tatto, mostrano i riflessi e le ombre all’interno delle aste, che fa capire che si tratta di qualcosa di insolito.

L’inchiostro è verde, il carattere usato è un serif. Un Times, probabilmente. Nelle aste c’è qualche imperfezione, dovuta all’inchiostro e al foglio dalla superficie irregolare.

Le Adana hanno molti appassionati in Gran Bretagna e altrove. C’è un sito ufficiale su cui acquistare presse rimesse a nuovo o addirittura nuove, anche se non vengono specificati i prezzi che dovrebbero essere abbastanza consistenti. Lo stesso sito vende inchiostri, rulli, pezzi di ricambio e altre attrezzature da stampa. Tra l’altro si vende un macchinario per ottenere lastre in rilievo (222 sterline, Iva inclusa) e il kit delle sostanze necessarie (162 sterline, Iva inclusa).

L’hobby può essere relativamente costoso: sono 56 sterline per il compositoio, 11 per il rullo inchiostratore, una decina per un serraforme, 9 per la relativa chiave. Il martelletto in legno per allineare i caratteri costa 12 sterline, le pinzette costano 11, il tipometro 21.

Una coppia di rulli per la pressa sta sulle 80 sterline.

Gli inchiostri costano 12 sterline a tubetto.

In tutto ciò non sono inclusi i caratteri, che vanno acquistati a parte. Sempre che non si voglia ricorrere al fotopolimero che pure ha dei costi notevoli. La base su cui montarlo costa 90 sterline, la lastra ne costa 20, il negativo costa 43 per un pacco da venti.

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