Vecchio logo polizia postale

Su Reddit c’è una spassosa discussione tra gli utenti che quattro anni fa commentavano il logo della Polizia Delle Comunicazioni, osservando la foto dello stemma in stoffa applicato alla divisa.

“La polizia delle comunicazioni usa Comic Sans come font”, diceva il titolo e, anche se varie persone hanno specificato che il font non quello, c’era chi diceva “Cmq fa schifo lo stesso”.

Il Comic Sans è probabilmente il font più bullizzato al mondo. Sui primi personal computer era l’unico ad essere ispirato alla scrittura a mano, per cui venne usato da parecchi utenti nei contesti più disparati, anche quelli in cui un tipografo professionista avrebbe preferito font più formali o più originali. Il disprezzo nei confronti degli usi del font si è esteso a chi lo usa, a chi lo ha disegnato, all’esistenza stessa del carattere, andando oltre la discussione sulle linee guida in ambito grafico e assumendo i toni da stadio.

In effetti la a che si vede nel logo fa pensare al Comic Sans, ma altri dettagli no, a partire dalla l che non è rettangolare ma ha una lieve curva all’estremità inferiore. E la e è più aperta.

Dal punto di vista della spaziatura si nota che la l della parola polizia è molto più vicina alla o che alla i, ma non si può giudicare un font dalla versione ottenuta su stoffa, per forza di cose imprecisa.

Su Wikipedia si vede un logo in formato png, che sarebbe stato tratto da un’immagine vettoriale. Da un lato si vedono lettere con angoli netti, non arrotondati, e questo esclude a prescindere il Comic Sans. Dall’altro si vedono delle curvature abbastanza approssimative. Probabilmente qualcuno ha ricalcato frettolosamente il logo ufficiale, senza preoccuparsi troppo della perfezione delle lettere.

Il font è un sans serif leggermente inclinato in avanti. La l è curvata all’estremità inferiore e si assottiglia verso la punta.

Passo la parola “polizia” a What The Font, e il risultato più simile è FS Blake Bold Italic di Fontsmith. Che comunque non è il font in questione. Vero che è un sans serif inclinato in avanti, ma la l ha l’asta obliqua che piega per terminare in verticale, senza assottigliarsi.

Quel logo non è più in uso. 

Sul sito Commissariato di P.S. Online in cui si vede la foto di una toppa di stoffa con la dicitura “Polizia Postale”, scritta in sans serif tutto maiuscolo con una P futuristica (ha un gap in alto a sinistra) e sullo sfondo un’immagine che rappresenta una rete digitale con dei nodi, e sotto la chiocchiola che a sinistra diventa una tromba e a destra un’ala tricolore.

Il nome “polizia postale” non è ben visto da qualcuno, dato che in epoca digitale ricorda qualcosa di molto obsoleto. Il simbolo della tromba fa riferimento a quando il postiglione suonava la tromba da lontano per avvisare lo stalliere che preparasse il cavallo, visto che il messaggio veniva portato a staffetta da una stazione di posta all’altra, cambiando ogni volta il cavallo stanco con un cavallo riposato. 

Il cambiamento di nome e di logo è recente: risale all’aprile 2023. Ne parla un articolo del sito Vaccari News, che dà anche qualche spiegazione sul nuovo stemma.

Qualcuno su Reddit consigliava di confrontare il logo della Polizia Postale con quello del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche della Guardia Di Finanza. Che è circolare, ha al centro un grifone, sullo sfondo il mondo e qua e là simboli di reti telematiche o giù di lì. In un anello esterno verde c’è scritto il nome del reparto, in bianco, nella parte superiore, e la dicitura “Guardia Di Finanza” in giallo nella parte inferiore.

Il font usato è un sans serif stretto, una specie di Din o di Bahnschrift.

Questo logo però non compare mai sulle toppe in stoffa da applicare sulle uniformi.

Sul web si trova un logo che deve essere stato del GAT, Gruppo Anticrimine Tecnologico, come si chiamava il reparto nel 2001, prima di diventare Nucleo. A quanto sembra, raffigurava un gatto nero che giocherellava ad acchiappare i mouse dei computer (raffigurati con gli occhietti da topo). Il font usato era un sans all-caps rétro. Molto poco istituzionale, in effetti.

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