Linoleografia a forma persa
La linoleografia è una tecnica di stampa artistica mediante l’uso di una matrice ricavata per incisione da una porzione di linoleum adatto.
Il linoleum è un materiale composto di materie prime di origine naturale, tra cui olio di lino (da cui il nome). Si usa per fare dei pavimenti.
Il pittore Pablo Picasso, come pure Henri Matisse, realizzò parecchie opere con questa tecnica, sperimentando il metodo della “forma persa”.
Con questo sistema la stessa matrice viene incisa progressivamente tra una fase di stampa e l’altra, eliminando varie parti in rilievo in un processo che non è reversibile.
Una dimostrazione chiarissima di come funziona il procedimento si può vedere in un filmato di 12 minuti su Youtube, caricato da Harvard Art Museums (in inglese).
L’artista che compare nel filmato realizza una copia di un lavoro di cui il museo conserva l’originale.
La prima stampa avviene senza incidere il supporto, per avere un fondo a tinta unita per l’opera. Poi con le sgorbie si incidono tutte le parti in cui deve rimanere il colore di sfondo e si stampa con inchiostro giallo. Poi si incidono tutte le parti in cui deve rimanere il giallo e si stampa col rosso. Lo stesso avviene poi coi colori blu e nero.
Visto che il processo non è reversibile, in ogni fase di stampa devono essere realizzate tutte le copie necessarie. Picasso decise di farne 50 copie, è prudente farne qualcuna in più per poter scartare quelle difettose.
Oltre alle copie complete, l’autrice del video realizza una stampa di ogni singola fase su foglio bianco, e conserva una copia del lavoro in ogni fase della lavorazione.
Si ha quindi un foglio solo col fondale, uno col disegno in giallo, uno con la combinazione dei due, uno per il rosso e uno con la combinazione dei tre, e così via fino all’opera completa.
Per stampare utilizza una pressa elettrica, in cui matrice e foglio vengono fatti scorrere al disotto di un rullo.
Tra una fase e l’altra deve passare del tempo per permettere all’inchiostro di asciugarsi. Ogni volta che il foglio viene appoggiato sulla matrice nei passaggi successivi, deve essere posizionato con esattezza, in maniera tale che i colori si sovrappongano alla perfezione. Per fare questo l’artista aggiunge dei pezzi attorno alla matrice, che poi toglie dopo avere posizionato il foglio.
A quanto pare Picasso utilizzava inchiostri molto opachi, per cui la tonalità dei colori che rimangono in primo piano viene influenzata poco dai colori stampati in precedenza. Altri artisti possono utilizzare colori più trasparenti, che quindi si combinano di loro creando nuove sfumature.
Della stessa serie fanno parte altri
video che spiegano tecniche artistiche simili, come la xilografia a
colori di Ernst Ludwig Kirchner e quella di Edvard Munch. La xilografia è come la linoleografia, solo che le matrici sono di legno.
Per ottenere una stampa in tre colori, Kirchner usava tre matrici in legno. Una volta incisa la prima, la usava per stampare. Prima che l’inchiostro fosse asciutto, poteva usare il foglio stampato per trasferire il disegno, ribaltandolo di nuovo, sulla nuova matrice successiva. Qui poteva disegnare (nel video si usa un pennarello) l’area da stampare col secondo colore, e incidere quindi tutto ciò che rimaneva fuori.
Laddove due colori si sovrapponevano, veniva fuori una tonalità intermedia, in questo caso un verde scuro nato dalla sovrapposizione del verde chiaro col nero, che aggiungeva un senso di movimento al lavoro finale.
In questo caso non viene usata una pressa, perché nell’originale si notano delle imperfezioni dovute ad una pressione non uniforme sul foglio. Si usa quindi un cucchiaio di legno per strofinare sul retro della carta appoggiata sulla matrice.
Munch invece usò due matrici, una per il disegno e una per i colori, usando legni diversi, uno dei quali con le venature molto evidenti. Dopo averle incise, tagliò in due ciascuna delle matrici lungo una linea del disegno. In questo modo era possibile ottenere combinazioni diverse di colori, aggiungendo o togliendo ciascuna delle parti.
Trattandosi di stampa artistica in cui ogni copia doveva essere diversa e in cui l’inchiostratura veniva fatta a mano, l’artista poteva decidere a volte di usare due colori diversi sullo stesso blocco, applicando un colore alla parte inferiore del disegno e un altro colore a quella superiore.
Si possono stendere entrambi i colori su una superficie lucida per trasferirli contemporaneamente sul rullo, e ottenere tonalità intermedie nella zona in cui i due colori si toccano.
Un tempo la xilografia era una tecnica che poteva essere usata per aggiungere illustrazioni ai libri stampati. Soppiantata da altre tecniche in grado di ottenere risultati migliori, viene usata al giorno d’oggi solo per scopi artistici.
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