LinotypeBook, si continua a studiare
Doug Wilson sta continuando a documentarsi sulla linotype.
Il designer, famoso per avere realizzato vari anni fa un documentario sullo stesso argomento, l’anno scorso ha annunciato di volerci scrivere un libro.
Ha lanciato una raccolta fondi, e fornisce aggiornamenti tramite newsletter e anche tramite Instagram.
Quattro giorni fa stava leggendo un libro sulle lotte sindacali dei linotipisti quando arrivò la fotocomposizione.
Il mese scorso invece era concentrato su un libro che parlava degli stampatori nel Nuovo Galles del Sud, in Australia.
La linotype è una macchina inventata nell’Ottocento per comporre i testi da stampare. Se fino ad allora il tipografo doveva prendere i caratteri mobili in metallo uno alla volta dagli appositi scompartimenti, col rischio di restare senza, con la linotype bastava digitare il testo su una tastiera e i caratteri venivano realizzati sul momento, versando in automatico piombo fuso sulle matrici allineate.
Il testo di ciascuna riga veniva realizzato, in rilievo e rispecchiato, su un unico blocchetto di metallo per poterlo maneggiare meglio. Le matrici tornavano automaticamente ciascuna nel proprio scompartimento. Le righe di testo potevano essere fuse di nuovo dopo la stampa per ottenere la materia prima per comporre altri testi.
Questa tecnologia restò in uso, soprattutto nei periodici, fino agli anni Ottanta del Novecento quando venne soppiantata dal computer.
Persone che hanno lavorato con le linotype sono ancora vive oggi, per cui Wilson vuole cercare di raccogliere più informazioni possibile finché ancora si può.
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