Sans-serif lapidario ottocentesco
Sulla casa veneziana dello stampatore quattrocentesco Aldo Manuzio c’è una lapide realizzata nell’Ottocento in caratteri sans serif.
La M ha il vertice centrale che scende fino alla linea di base, lasciando quindi una controforma triangolare molto spaziosa nella parte superiore. La O ha due tratti verticali rettilinei, mentre le curvature superiore e inferiore sono molto poco curvate. I tratti sono relativamente sottili, ciononostante resta pochissimo spazio per la controforma della A.
Provo a vedere se c’è qualche font simile in circolazione.
Mandando la foto della parola Manuzio al Matcherator di Fontsquirrel, viene fuori una lista di risultati presenti sul sito che propone ai primi posti Londrina Solid, Exo Condensed Bold e Barlow Condensed Bold.
Il primo è un font dalle lettere irregolari. Il secondo ha delle lettere dalle forme innovative e con alcuni angoli arrotondati. In particolare la M, con un baricentro ribassato ma non sulla linea di base e le aste laterali divergenti.
Forse il meno peggio della lista è proprio il Barlow, che però ha una M col vertice centrale molto rialzato e appuntito (quello della lapide è piatto).
Lo spazio bianco che resta all’interno della A è maggiore di quello che si vede sulla lapide.
Provo di nuovo selezionando gli altri due siti di font accessibili con questo motore di ricerca, Fontspring e Fontzillion.
Il primo risultato che viene fuori, Cervo Neue Bold, va abbastanza bene, anche se il vertice centrale della M è molto stretto. L’autore è Typoforge Studio, il prezzo parte da 29 euro.
Gli altri sono in gran parte irregolari.
Risultati molto vicini non ce ne sono.
Infine ripeto la ricerca mettendo la spunta solo sul pulsante My Fonts.
Troviamo in testa alla lista il Cervo Neue Bold, di nuovo. E poi risultati irregolari o arrotondati.
Uno che colpisce la mia attenzione è il Ca Zaracusa Narrow Alt Bold, di Cape Arcona Type Foundry.
Che però non ha i tratti rettilinei nella O.
Comunque provo a riscrivere il testo della lapide utilizzando il Barlow.
Il risultato è soddisfacente. La Q ha la coda verticale come quella che si vede sulla lapide.
Bisogna usare solo le lettere maiuscole, tenendo conto che quelle accentate non esistono: bisogna usare lettere normali seguite dall’apostrofo. Inoltre, tra una lettera apostrofata o accentata e la parola successiva c’è sempre lo spazio.
Il nome di Aldo Pio Manuzio è scritto in corpo più grande rispetto al resto del testo. Per evitare di sfalsare il ritmo delle righe, in un programma di videoscrittura è importante impostare l’interlinea fissa quando si cambia la grandezza delle parole in questione.
Infine, c’è qualcosa che non mi
torna nell’aspetto complessivo della scritta. C’è troppo poco
spazio tra le parole nell’imitazione che ho fatto io. Sostituisco
lo spazio singolo con tre spazi, e il risultato è soddisfacente. (In Open Office Writer basta aprire la ricerca con Ctrl+F, scrivere uno spazio nella casella Cerca, tre spazi nella casella Sostituisci Con, e assicurarsi che ci sia la spunta nell'opzione Espressione Regolare).
La versione che più si adatta, secondo me, è la Condensed Bold (ma si possono ottenere begli effetti anche usando SemiCondensed o la SemiBold). E però quella M col vertice così rialzato continua a darmi fastidio.
Volendo una M col vertice un po’ più basso, si può usare un Bahnschrift Condensed SemiBold, che molti si ritrovano già installato sul proprio computer perché è distribuito insieme al software Microsoft.
Le forme sono quelle del Din 1451, messo a punto dall’Istituto Tedesco per la Standardizzazione nel 1931, ancora molto usato, anche sui cartelli stradali di alcuni Paesi (non quelli italiani).
In questo font però la Q non ha la
coda centrale esterna come sulla lapide, ma ce l’ha obliqua che attraversa il tratto
circolare.
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