I suoni della letterpress

Su Youtube c’è un video di tre quarti d’ora in cui si vedono le operazioni di stampa con una pressa per caratteri in rilievo.

Niente musica, niente parole, niente spiegazioni, soltanto i suoni d’ambiente, registrati in una stanza da cui non si sente neanche il rumore del traffico.

Si comincia col fissare all’interno della cornice il supporto a quadretti su cui verranno posizionate le forme in rilievo, utilizzando marginature e serraforme. Poi si ottiene l’inchiostro del colore giusto mescolando i vari colori con una spatola su una superficie lucida.

Si posiziona a mano l’elemento in rilievo e tutti gli altri elementi che serviranno per allineare il foglio nella posizione giusta.

Si montano i rulli inchiostratori (tre).

Si mette l’inchiostro sul piatto.

Si fa funzionare la macchina a vuoto per spargerlo in maniera uniforme.

Si inizia a stampare tutte le copie necessarie.

Poi si mette a punto il secondo elemento in rilievo, da stampare con un altro colore.

Si pulisce la macchina dal primo inchiostro, si carica il secondo, e si inizia a stampare di nuovo sugli stessi fogli.

La macchina è una Chandler & Price fabbricata 123 anni prima (il video è del 2022).

Il funzionamento non è a motore ma a pedale, quindi molto silenzioso. Nel video si sente solo il tintinnare e lo scricchiolare dei pezzi metallici uno sull’altro.

Le immagini vanno avanti per parecchi minuti. L’effetto dovrebbe essere rilassante, se non fosse per qualche pubblicità caciarona che si attiva ogni tanto.

Il video si conclude con la macchina che viene pulita e i rulli che vengono smontati.

Su biglietti vengono stampate delle foglie con un colore chiarissimo, e la scritta “Thank you so much!” con un colore più scuro. Le prime due parole sono in grande, maiuscolo, caratteri serif, divise in due righe. Le altre due sulla terza riga in corsivo calligrafico frettoloso inclinato in avanti. Al minuto 40 si può vedere il risultato finale.

Anche senza avere il biglietto tra le mani, dal video si intuisce la particolarità: le lettere sono incavate nel foglio a causa della pressione della macchina, e quindi percepibili al tatto, un effetto che le stampanti digitali non possono ottenere.

In questo caso non vengono utilizzati i caratteri in metallo, come invece avveniva quando la macchina è stata costruita. Anche la scritta è stata realizzata a computer e poi trasferita su un supporto gommoso che può essere attaccato sulla base a quadretti montata nella cornice.

Potrebbe trattarsi di fotopolimero. I cliché di questo materiale si possono ottenere dai laboratori specializzati, inviando il file con l’immagine o la scritta desiderata.

La stessa autrice ha realizzato altri video Asmr (suoni rilassanti d’ambiente) sulla stampa tipografica.

Ovviamente in un vero laboratorio tipografico c’era molta più confusione di quella che c’è nel video. Primo perché c’erano varie persone che potevano parlare tra di loro, e magari da fuori arrivavano i rumori del traffico. Secondo perché in tempi recenti le macchine erano azionate da un motorino elettrico e facevano più fracasso. Terzo perché magari per passare il tempo i tipografi accendevano la radio, magari per ascoltare musica pop ad alto volume, come pure abbiamo visto in un video ben poco artistico caricato da qualcun altro sempre su Youtube.

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