Planet Kosmos

Il font più scaricato ieri su Dafont nella categoria Fantascienza è lo Star Jedi, di Boba Fonts.

Basta uno sguardo per capire qual’è l’ispirazione: il logo della saga Star Wars, Guerre Stellari.

Al secondo posto invece troviamo il Planet Kosmos di Planet.

Qui abbiamo delle lettere minuscole inclinate in avanti. Senza grazie, forte contrasto, pesante, con estremità di tratti ascendenti e discendenti tagliate in obliquo. E ha tratti discendenti anche in lettere in cui non sarebbero previsti, come la t e la m.

Non c’è nessuna descrizione, non si sa a chi si è ispirato.

Provo a cercare qualcosa di simile con Identifont, ma arrivo solo all’Asimov, Ethan Dunham, 1997, a cui mancano tratti ascendenti e discendenti imprevisti (a parte quello della G maiuscola), non ha tagli obliqui, ha l’asse verticale e manca di versione obliqua, ma ha un set di maiuscole.

Per quanto riguarda la fonderia Planet, altri font molto scaricati sono il Planet Estyle, un sans serif più tradizionale, a metà strada tra svizzeri e Bauhaus, e Planet Space, di nuovo fantascientifico, con tante soluzioni inaspettate: linee rette e angoli arrotondati, linee di base diverse per lettere diverse.

Al quarto posto invece trovo il Planet Tricolore dove ogni asta è composta da due tratti paralleli.

Il nome mi fa venire in mente le Frecce Tricolori, che hanno sulla fiancata delle lettere in cui le aste sono divise in due in senso longitudinale, ma in quel caso l’effetto che si ottiene è completamente diverso. Lì lo spazio vuoto che separa le due linee è pochissimo, le lettere o, e, c sono disegnate all’interno di un cerchio. In particolare la soluzione trovata per la e è abbastanza inaspettata, con spessori diversi per le due parti delle aste. Qualcosa di molto più esagerato rispetto al font originale in commercio, il Dubbledik (riconosciuto tre anni fa proprio sul forum di Dafont).

Di Planet ci sono solo altri tre font sul sito: uno nella categoria Techno/Varie, Planet Bubble, e altri due nella categoria Fantascienza, Planet Megapolis e Planet Opti.

Il secondo è una versione un po’ più goffa del Planet Space. Il primo è imparentato con lo stile Bauhaus, ma i cambi di curvatura sembrano un po’ dilettanteschi.

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