Presentazione Urw++

Su Youtube si può vedere un filmato di 8 minuti con le voci e le facce di coloro che sono dietro Urw++, una delle più famose fonderie digitali, basata in Germania.

Montaggio professionale, musica di sottofondo.

In video compaiono Peter Rosenfeld, capo del settore vendite e marketing, Volker Schnebe, capo del settore design, Jurgen Willrodt, capo del settore tecnologia.

Urw è nata già come fonderia digitale, ma è in epoca precedente al linguaggio Postscript.

Nella descrizione del video si dice che l’azienda sviluppa il sistema IKARUS e i suoi fratelli DTL FontMaster e DTL OTMaster.

Su Wikipedia in italiano non c’è una voce dedicata a Urw. Che compare invece in inglese, francese, tedesco e pochissime altre lingue.

Secondo l’enciclopedia questa fonderia di Amburgo ha in catalogo oltre 500 famiglie di caratteri tipografici.

La raccolta ha avuto inizio a metà degli anni Settanta, quando si sono digitalizzati i caratteri di Letraset e poi di International Typeface Corporation.

La compagnia è specializzata nei caratteri personalizzati per le aziende (corporate typefaces) e nello sviluppo di font non latini.

È stata fondata nel 1971. Dal maggio 2020 è controllata dalla Monotype.

Alcuni dei suoi font sono molto popolari nella comunità open source, tra cui quelli della serie Nimbus e Tex Gyre.

Il video che possiamo vedere sul web risale al 2014.

Tra i lavori personalizzati c’è il font usato nelle pubblicità della Mercedes, facilmente riconoscibile anche per chi non è del settore.

Anche se farsi personalizzare un font può sembrare una scelta molto costosa, in alcuni casi può non essere così. Infatti per poter usare un font commerciale bisogna acquistare una licenza, il cui costo varia a seconda di molti fattori, come per esempio il numero di utenti che visualizza il sito in cui quel font è incluso. Inoltre ogni licenza è collegata ad un uso specifico: stampa, sito web, applicazione... Quindi una grossa azienda si trova a dover acquistare varie licenze molto costose, il cui costo totale supera quello dell’acquisto di un corporate font in cui tutti gli usi sono compresi nel prezzo.

Prima che la Urw sviluppasse un sistema per immagazzinare in un computer le informazioni relative ad un font si doveva ricorrere a tecniche analogiche, che prevedevano il disegno a mano delle lettere che poi dovevano essere fotografate e salvate su una superficie di vetro.

Disegnare i glifi di sistemi di scrittura stranieri è una sfida, perché questi si basano su principi completamente diversi a quelli a cui siamo abituati. Per noi le lettere si dispongono una dopo l’altra da sinistra a destra, ma altrove le lettere si combinano in maniere impreviste. Quindi i disegnatori devono studiare parecchio prima di metterci mano. Soprattutto, visto che ogni scrittura deriva da una serie di lettere tracciate a mano, bisogna rendersi conto dell’ordine in cui venivano tracciati i vari tratti, per capire quale forma può sembrare naturale e quale no alle persone che poi dovranno usare quel font.

Uno dei clienti più famosi di Urw è Siemens, che vende prodotti in tutto il mondo e quindi ha bisogno di font che supportino numerose forme di scrittura.

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