Warzone
Oggi il font più scaricato nella categoria Techno di Dafont è lo Star Jedi, di Boba Fonts, ispirato alla saga di Guerre Stellari.
Lo abbiamo visto qualche giorno fa, come pure il Planet Kosmos di Planet che è al terzo posto. Senza grazie, contrasto, asse inclinato in avanti, molti tratti rettilinei e angoli arrotondati.
Al terzo posto c’è il Warzone, di Artefak Project.
Siamo in tempo di guerra, ma questo font non è collegato con la guerra vera e propria.
Sono lettere senza grazie geometriche, con O rotonda e A dal vertice appuntito, a cui sono stati spesso interrotti dei tratti in maniera imprevista, o è stato aggiunto qualche dettaglio spiazzante. La O ha un punto al centro, per esempio, mentre la E ha la parte superiore ortogonale e quella inferiore ad angolo, col tratto obliquo che incontra la cravatta a metà lunghezza.
Solo lettere maiuscole. La forma della S non me lo mette in bella luce. Al posto delle minuscole ci sono le normali lettere sans serif geometriche, senza i gap, come quelle che si possono trovare in vari font di uso comune.
In questo file mancano le lettere accentate.
La licenza è gratis solo per uso personale.
Questo autore ha caricato 71 font sul sito. Il secondo più scaricato è il Trinos, un altro font fantascientifico, senza linee curve e con asse inclinato in avanti.
Al terzo posto The Last Shuriken, interessante, ispirato alla forma delle lettere giapponesi.
Il suo font meno scaricato è lo Sharely, troppo romantico per i suoi clienti, evidentemente. Un corsivo calligrafico leggermente inclinato in avanti, inserito nella categoria Script/Varie. Uno dei tanti che affollano il web.
Per tornare alla categoria Techno, l’ultimo della lista, a pagina 227, è il Fotymo, di Mametos Type Foundry, dove il contorno esterno della o è ricalcata su un ottagono non equilatero, mentre la controforma è rettangolare. Nelle altre lettere ci sono lati che seguono gli stessi angoli, a cui si aggiunge un puntino mancante nei pressi di qualche incrocio, che attira l’attenzione.
Sempre in ultima pagina troviamo un altro font basato sull’ottagono: il Suboleya, di Bryndan Meyerholt.
Qui lo spessore dei tratti è costante, e mancano irregolarità per attirare l’attenzione.
L’ottagono non va di moda, a quanto pare.
Sempre a proposito di geometrie, nella stessa pagina troviamo l’Hexcore di GgBotNet, dove ogni lettera è disegnata seguendo i contorni di due esagoni sovrapposti. Le linee sono sottili, l’effetto è un po’ malfermo.
Sempre tra i meno scaricati mi colpisce il Fathead di Dcoxy, Greg Medina.
Maiuscole senza grazie, in cui la sola asta orizzontale superiore occupa due terzi dello spazio, in altezza.
Le lettere che non hanno un’asta orizzontale superiore comunque allungano le aste verticali fino ad arrivare all’altezza prevista. La H è alta quanto la T o la E, insomma, anche se il suo baricentro è molto ribassato.
Il risultato è che mentre la forma base delle lettere è schiacciata in altezza, quindi sembra molto larga, l’intero glifo è più alto che stretto, ottenendo un effetto opposto.
Poco utilizzabile evidentemente, ma interessante.
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