Claudio Vincoletto

Il nome di Claudio Vincoletto risulta completamente sconosciuto perfino al sito di Luc Devroye. Cosa insolita, tenuto conto che qualsiasi cosa si muova in campo tipografico finisce su quelle pagine.

Però ci sono alcuni pdf in italiano molto interessanti che si trovano qua e là su internet e che sono stati scritti da lui.

Il primo riguarda il Bodoni. Ci sono considerazioni molto approfondite, che dimostrano che l’autore ha studiato bene l’argomento, da cui è derivato il progetto di modificare il font Computer Modern per riprodurre le forme esatte delle lettere di Bodoni.

Progetto molto interessante, senonché il prodotto finito non lo trovo da nessuna parte.

Computer Modern di Donald Ervin Knuth è una famiglia di caratteri diffusa con licenza Ofl. Questo significa che chiunque è autorizzato a modificare la forma delle lettere e redistribuire il risultato, ma a condizioni ben precise, tra cui il fatto di non poter mettere in vendita direttamente il file.

Google però non restituisce niente in proposito.

Trova però un altro pdf di Vincoletto, stavolta dedicato allo studio dei caratteri usati in Italia da Swenheim e Pannartz per quelli che vengono considerati i primi libri stampati in Italia, a Subiaco, nel Quattrocento.

Da lì è nata l’idea di ricreare il font in digitale, studiando accuratamente il revival realizzato all’inizio del ventesimo secolo dalla stamperia londinese Ashendene.

Stavolta il risultato è stato messo a disposizione del pubblico: il file può essere acquistato sul sito di C-A-S-T. La licenza costa 20 euro per un massimo di 5 utenti, ma si promettono sconti del 90% per gli studenti.

Apparentemente sul sito della fonderia non c’è un motore di ricerca interno in vista, ma cercando con Google non vengono fuori altri lavori dello stesso autore.

I lavori di Vincoletto dovrebbero risalire all’inizio del decennio scorso.

La tecnologia utilizzata per le sue digitalizzazioni è Metafont, messa a punto da Donald Knuth nel 1984, dopo studi durati alcuni anni.

Non si tratta di una tecnologia molto utilizzata, soprattutto perché è basata su formule matematiche e sull’idea di tracciare le lettere a partire dallo scheletro, dice Wikipedia.

Comunque è interessante perché permette, alterando alcuni parametri, di adattare le proporzioni delle lettere alla dimensione a cui deve essere visualizzato il testo, di trasformare un font in qualcosa di completamente diverso (da proporzionale a monospace) o addirittura di passare gradualmente da serif a sans.

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