Gujarati

La lingua gujarati è una delle lingue ufficiali dell’India.

È parlata da 62 milioni di abitanti.

L’alfasillabario gujarati è strettamente imparentato col devanagari. La differenza più notevole è che qui manca la linea orizzontale superiore che unisce tutte le lettere della stessa parola.

Wikipedia dice che in India ci sono due lingue ufficiali, l’hindi e l’inglese, e altre 21 lingue riconosciute ufficialmente dalla costituzione. Ciascuno dei singoli stati del Paese ha scelto tra queste la sua lingua ufficiale. L’Andhra Pradesh usa la lingua telugu, il Bengala Occidentale la lingua bengali, Goa la lingua konkani e così via.

Il sito non offre una tabella che permette di ordinare tutte queste lingue in base al numero dei parlanti.

C’è solo una mappa dell’intera regione, che comprende anche Pakistan, Afghanistan, Bangladesh, Nepal e forse qualcos’altro, in cui si vede che nella parte centro-settentrionale dell’India si parlano lingue indo-ariane, nella punta meridionale lingue dravidiche, in una sottile fascia al confine lingue tibeto-brimane, e poi ci sono chiazze di colore più piccole qua e là, alcune di lingue austro-asiatiche.

L’alfasillabario gujarati si usa per la lingua omonima, ma anche per quella avestica parlata dai parsi.

È una scrittura derivata dal devanagari in tempi relativamente recenti: il primo manoscritto risale al 1592, il primo testo stampato è del 1797.

Fino al diciannovesimo secolo veniva usato solo per lettere e conti, mentre per i testi letterari e accademici veniva usato il devanagari.

Questa scrittura viene chiamata scrittura del banchiere, del mercante o del commerciante.

La pagina mostra 36 consonanti, 11 vocali semplici più 11 sillabe con la k, ma non dà nessuna spiegazione più approfondita.

La versione in inglese dell’articolo dice che i numeri sono diversi da quelli devanagari.

Dice anche che la scrittura gujarati è stata adattata da quella nagari, antenata del devanagari.

Il gujarati è un’abugida, dice l’articolo: in esso, ogni carattere delle consonanti di base include una vocale, la a. Per le vocali che seguono la consonante, si applicano diacritici, mentre per vocali che non seguono la consonante ci sono dei caratteri apposta.

La a è la vocale più frequente nella lingua, quindi questo sistema è il più conveniente.

Esistono anche lettere composte o congiunte, quando consonanti senza vocali precedenti si fondono con la lettera precedente.

Il gujarati si scrive da sinistra a destra. Non esistono maiuscole.

Tra i numeri notiamo che lo 0 si disegna come un cerchietto, il 3 è composto da due tratti curvi, come il nostro. Anche il 2 può ricordare lontanamente quello che usiamo noi, mentre gli altri sono completamente diversi rispetto a quelli a cui siamo abituati.

I numeri devanagari hanno una struttura simile, ma lo stile è diverso.

Il fatto che un sistema di scrittura abbia anche numeri propri non è così scontato. Anzi, molti sistemi di scrittura fanno uso degli stessi numeri che usiamo noi.

La cosa strana semmai è che anche se si scrivono nello stesso modo, si pronunciano in maniera completamente diversa.

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