Hobby letterpress

Per secoli la stampa si è basata sul metodo della rilievografia: si inchiostrava la parte in rilievo di una certa superficie e la si premeva contro un foglio.

È quello che faceva Gutenberg usando i caratteri mobili e si è continuato a fare fino alla seconda metà del Novecento. Oggi ci sono altre tecniche che hanno preso piede, basate su principi planografici. Non c’è nulla in rilievo, ma entrano in gioco fattori che hanno a che fare con la chimica e altri aspetti della fisica. È il caso della stampa offset per quanto riguarda le produzioni industriali, oppure delle stampanti laser per quanto riguarda le attrezzature da ufficio. Senza contare il fatto che in certi casi non c’è neanche più contatto tra una forma e il foglio, come avviene per le stampanti a getto d’inchiostro.

La stampa utilizzando elementi in rilievo non è stata abbandonata del tutto. Si usa ancora quando si vogliono ottenere effetti particolari, come caratteri incavati nel foglio e percepibili al tatto, o in caso di esigenze specifiche, ad esempio l’applicazione di una lamina dorata sulla scritta.

I timbri che si usano nelle aziende e negli uffici si basano ancora sulla presenza di scritte in rilievo che devono essere inchiostrate.

E poi ci sono gli hobbisti, che amano esercitare la loro manualità per fare in maniera complicata alcune cose che potrebbero essere ottenute in maniera più semplice in un altro modo.

Alcune persone, anziché stampare biglietti con la propria stampante o farseli stampare dai professionisti, preferiscono stamparli a mano con la tecnica della rilievografia, o letterpress come si dice in inglese con un termine che rende meglio l’idea.

Per loro esistono in commercio delle piccole presse da tavolo, che ingombrano pochissimo. Per funzionamento ricordano il torchio calcografico: il foglio viene steso sulla forma inchiostrata da un lato, e girando una manovella viene fatto passare sotto un rullo che lo preme contro l’inchiostro facendo scorrere fino all’altro lato della pressa.

L’inchiostro deve essere preparato a parte, e trasferito sulla forma usando un rullo.

In questo video trovato su Youtube si può vedere, senza parole e con musichetta rilassante di sottofondo, la realizzazione di un semplice biglietto con una scritta in nero.

Sulla pressa si legge la scritta Sizzix. La forma del dispositivo è curata sotto l’aspetto del design. La linea ricorda quella degli strumenti che si usano in cucina, frullatori o impastatori, non viene percepito come un corpo estraneo o come un ferrovecchio (tra l’altro è in plastica).

Per sistemare il foglio è disponibile un piano millimetrato che permette di allinearlo, che è collegato a cerniera ad un altro piano millimetrato su cui viene messa la forma coi caratteri in rilievo. Questo piano è trasparente, quindi permette di controllare su quale parte del foglio sta avvenendo la stampa.

Nei commenti viene linkato il tutorial che è stato utilizzato, che contiene una lista del materiale occorrente, con relativi prezzi. Prezzi che non sono da poco: la pressa costa 120 dollari (ma chi ha scritto il tutorial ha approfittato di un’offerta e l’ha pagata la metà).

Inoltre vengono conteggiati 55 dollari per il kit per la stampa, 105 per 14 fogli di carta pregiata, 25 dollari per l’inchiostro grigio, 14 per inchiostro blu e turchese, 25 per il rullo inchiostratore, 80 per le lastre in fotopolimero, più 95 dollari di buste in cui mettere i biglietti, 11 dollari per la colla, più una quarantina per le stampe digitali. Insomma, il totale viene calcolato in 470 dollari.

Ovviamente su qualcosa si può risparmiare (usando carta normale invece che pregiata), mentre una parte del costo è da considerarsi una tantum. Non è che ogni progetto viene a costare 470 dollari, perché una volta che uno ha acquistato la pressa e il rullo non deve acquistarli di nuovo. E anche i tubetti di inchiostro è difficile che finiscano dopo un solo uso, a meno di non prevedere tirature enormi, cosa abbastanza improbabile.

La grafica per le lastre deve essere preparata a computer con un procedimento particolare. Le lastre in sé possono essere realizzate dai laboratori appositi, anche se chi ha una stampante 3d potrebbe realizzarle in proprio.

Alcuni dei link forniti dal tutorial sono interrotti. Il sito di Sizzix è ancora attivo. La pressa costa 150 dollari (-1c), oppure 200 (-1c) col kit per iniziare.

Per chi invece cerca idee carine e meno costose, l’azienda offre tante altre possibilità, basate su semplici timbrini che possono essere usati per abbellire in qualche modo i biglietti.

Al momento in evidenza c’è una struttura in plastica che permette di ruotare i timbri su una traiettoria circolare.

In questo caso non c’è bisogno di concepire e assemblare il progetto fin dall’inizio e ripeterlo sempre uguale, perché può essere un unico timbro, ad esempio con un fiore o una foglia, che viene fatto ruotare di volta in volta e premuto sempre sullo stesso foglio soltanto con la pressione della mano, senza bisogno di rulli che invece servono per imprimere una pressione uniforme su una superficie più ampia.

Anche altre aziende vendono piccole presse da tavolo per chi ha quest’hobby.

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