Partecipazioni stile biglietto aereo

Tre anni fa Jukebox Print ha stampato delle partecipazioni di matrimonio nello stesso stile dei biglietti delle linee aeree Pan-Am degli anni Sessanta.

Tutto è stato documentato in video, e ne è venuto fuori un filmato così lungo che è stato necessario dividerlo in tre parti per caricarlo su Youtube.

Nel primo si comincia a stampare il materiale con la tecnica usata è quella della serigrafia.

C’è bisogno di una pellicola col testo da stampare e di un tessuto teso su un telaio, che va trattato con una sostanza fotosensibile.

Grazie a una speciale lampada a led è possibile trasferire l’immagine dalla pellicola al tessuto. Laddove l’emulsione è stata colpita dalla luce si indurisce, mentre quella coperta dalle parti scure della pellicola resta solubile e può essere lavata via con un getto d’acqua.

La tonalità del colore deve essere ottenuta mescolando manualmente gli inchiostri nella quantità necessaria.

Per stampare si mette il foglio sul piano, si abbassa il telaio si preme con la racia o spremitore scorrendo su tutta la superficie per permettere all’inchiostro di passare attraverso il tessuto nelle parti dove l’emulsione non si è solidificata. Si osserva il risultato, lo si mette ad asciugare.

È importante la massima precisione, specie quando si stampano con un secondo colore elementi che devono allinearsi con quelli già stampati.

Per ritagliare i fogli viene usata una pressa preparata per fustellare: alcune lamine di metallo effettueranno il taglio dei fogli che vi vengono premuti contro, e anche le linee di piega.

Solo per mettere a punto tutto il necessario a questa operazione serve parecchia formazione ed esperienza.

La separazione delle varie parti del foglio dopo il taglio, deve essere fatta a mano, come pure la piegatura.

Nomi e indirizzi da scrivere sulle varie buste da consegnare sono scritti sullo stesso telaio serigrafico, schermando di volta in volta quelli che non servono e allineando con cura la busta in posizione ogni volta diversa.

Mentre nel primo video abbiamo visto le tecniche della serigrafia e della fustellatura per realizzare le confezioni, nel secondo vediamo la letterpress.

In questo caso la scritta è realizzata in rilievo su una lastra di rame.

Si prepara l’inchiostro, con la formula Pantone e assicurandosi che la tonalità sia la stessa dei fogli già stampati.

Stavolta i fogli sono tagliati della dimensione giusta con una taglierina elettrica, in grado di operare su un’intera risma con un colpo solo. A differenza di quando era necessario realizzare il profilo di una confezione, qui è sufficiente un taglio netto.

Per regolare una maggior pressione su alcune parti del foglio, si incolla della carta in corrispondenza delle aree interessate, sul piano dove viene appoggiato il foglio.

Per imitare i biglietti Pan Am sono necessari due passaggi: uno per le scritte in blu sullo sfondo, l’altro per aggiungerci le scritte in nero coi dati del passeggero (che in questo caso sono quelli del matrimonio: luogo, data, ora, ecc.

Il suono di sottofondo è quello dello sbuffare ritmico della pressa, ma nelle immagini si vede l’operatore che agisce su due diverse leve ad ogni passaggio, mi pare di capire per aumentare la saturazione del colore.

Con una mano viene disattivato il dispositivo che preleva il foglio, e con l’altra viene distanziata la platina dalla forma in maniera tale da avere un passaggio a vuoto, in cui non si stampa niente ma i rulli inchiostratori passano comunque sulle lettere in rilievo.

In pratica con questo sistema si inchiostra due volte prima di ogni stampa.

I caratteri usati per la scritta sono a matrice di punti, monospace, per emulare le scritte ottenute da una stampante ad aghi.

Anche i biglietti vengono fustellati, per dare loro il giusto profilo e aggiungere il tratteggio lungo il quale vengono strappati durante i controlli aeroportuali.

Anche qui bisogna conoscere i trucchi per risolvere i problemi, quando il taglio è meno profondo di quello che ci si aspettava.

Il terzo filmato si apre con le stesse tecniche che abbiamo già visto, ma stavolta si stampa con inchiostro argentato.

Per osservare la qualità del risultato, la prima stampa viene attaccata alla famosa barra con scritto Original Heidelberg, che ci fa capire con quale pressa stanno lavorando, semmai non l’avessimo capito.

La Heidelberg veniva chiamata, in inglese, windmill, ossia mulino a vento, per via delle stecche che prendevano il foglio dalla risma per mandarlo in stampa e lo mettevano tra quelli stampati, che ruotavano appunto come le pale di un mulino.

La barra con scritto Original Heidelberg non aveva solo scopi decorativi, ma era un dispositivo di sicurezza, per evitare che i bracci rotanti colpissero l’operatore in un occhio.

La macchina funzionava solo con la barra di protezione in posizione. Per accedere alla forma o ai meccanismi, l’operatore doveva per forza spostarla, bloccando automaticamente qualunque movimento nel caso avesse dimenticato interrompere la stampa con l’apposito pulsante.

Nella fustellatrice la barra con la scritta è stata sostituita con una in plexiglas trasparente.

Nel filmato viene mostrato anche il materiale originale a cui ci si è ispirati.

Il risultato finale è una busta con apertura a strappo da cui viene fuori una custodia di carta con biglietto, tagliandi per i bagagli e targhette da attaccarci col cordino.

Molto carino, ma dietro c’è un lavoro enorme. Commissionarlo apposta immagino sia abbastanza costoso.

Questo non è il primo video di Jukebox Print che incontriamo: ne abbiamo già visti vari interessanti.

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