Targa devanagari
Ho letto che le scritture indiane devanagari e gujarati hanno i numeri diversi rispetto a quelli che usiamo noi.
Una cosa abbastanza strana: siamo abituati a pensare che i numeri si scrivano nello stesso modo in tutte le lingue del mondo anche se si pronunciano in maniera diversa.
Un articolo sulla prima pagina di un giornale cinese, tratta da Giornalone.it. Tutto è illeggibile, ma non le cifre, a partire dalla percentuale del 13% citata nel titolo. |
Mi è venuta una curiosità: chissà se esistono vecchi telefoni fissi indiani coi numeri scritti in uno di questi stili. Ho fatto una ricerca ma non viene fuori niente, in proposito.
L’India faceva parte dell’impero britannico, il telefono era tecnologia occidentale, può darsi che fin dall’inizio siano stati utilizzati i numeri normali.
Ho invece trovato la foto di un moderno
smartphone in cui l’ora è scritta in caratteri devanagari. Più
scontato, tenuto conto che si tratta di software che può essere
personalizzato da ogni utente. Ma un effetto facile da ottenere? Non credo.
Il sito in questione dice che questa possibilità è stata introdotta dalla Apple solo dal sistema operativo iOS 16, e fornisce le istruzioni necessarie a cambiare le impostazioni.
I numeri che usiamo noi vengono chiamati arabi, e oltre a quelli devanagari è prevista un’altra opzione, Arabic Indic, ossia i numeri che si usano in alcune varietà della scrittura araba (in Afghanistan o Iran, dovrei verificare).
Tra gli altri risultati, Google me ne fornisce uno che non mi aspettavo: una targa automobilistica tutta scritta in numeri devanagari.
Una cosa abbastanza illeggibile, a prima vista. Certo, le cifre da imparare sono solo dieci, quindi non ci vuole molto a decifrarla. Lo 0 e a forma di 0, il 3 e il 2 hanno forme simili a quelle che conosciamo, ma possiamo essere sicuri che quello a forma di 9 sia davvero un 9? E quella specie di U arricciata? E quella specie di E?
Gli altri glifi che compaiono sono lettere dell’alfabeto, e questo rende il tutto più complicato.
In effetti il numero a forma di 9 potrebbe davvero essere un 9, anche se a quanto vedo su Wiktionary non dovrebbe essere disegnato così.
Anche il numero 1 si disegna come un 2 storto, è facile confondersi col vero 2.
La U arricciata invece sarebbe un 7, mentre la E sarebbe un 6.
Il 5 ha una forma che si confonde con nostro 4 aperto.
Dice Wikipedia che in Russia nel 1994 è stato deciso di mettere sulle targhe automobilistiche soltanto le lettere cirilliche che hanno la stessa forma di alcune lettere presenti nell’alfabeto latino (anche se non corrispondono agli stessi suoni). Questo per facilitare il riconoscimento da parte dei turisti stranieri.
Per un turista, memorizzare una targa devanagari al volo è un’impresa impossibile. Servirebbe il tempo di ricopiare un carattere alla volta su un bloc note, o di scattare una fotografia.
Infatti anche in India oggi si usano lettere dell’alfabeto latino.
Wikipedia in italiano non dice nulla a proposito del periodo in cui erano consentite scritte in lingua locale. E mostra una tabella con le diverse grafiche in uso nei diversi Stati che compongono il Paese.
Le scelte sono abbastanza singolari.
Oltre ai normali caratteri da targa, si vede una specie di Bodoni Black sulle targhe del Gujarat, che starebbe bene su una locomotiva a vapore, e - non ci credo - una specie di Balloon su quelle del Chhattisgarh!
Nella pagina si vede anche la foto di un’auto della polizia di Bangalore, con targa in formato bilingue.
Numeri e lettere sono scritte nella prima riga in qualcosa che l’articolo definisce “hindi” e nella seconda riga in lettere latine e numeri arabi che riusciamo a leggere.
Ma la scritta superiore non è in devanagari, né in gujarati. L’1 infatti è una specie di U capovolta.
Bangalore è la capitale dello stato del Karnataka, dove la lingua ufficiale è quella kannada.
Scopriamo così che anche questa scrittura ha numeri propri. Su Wikipedia in italiano non c’è niente, sull’edizione inglese c’è una tabella coi numeri, i loro nomi e la loro forma, e anche la foto di un illeggibile orologio con numeri kannada.
Nessun problema a leggere l’ora sulla base della posizione delle lancette, visto che il senso di rotazione è lo stesso che usiamo noi. Ma decifrare i singoli simboli è un po’ un’impresa, sia perché sono ruotati in vario modo, sia perché somigliano solo vagamente a quelli che compaiono nel testo dell’articolo (tratti nel mio caso dal font Nirmala UI).
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