Firearms
Dopo il post di ieri sul giornale americano ottocentesco, restiamo a Tombstone. Nel film Sfida all’Ok Corral, degli anni Cinquanta, lo sceriffo distribuisce un volantino con scritto che le armi sono vietate nella città di Tombstone su suo ordine.
Il carattere utilizzato è qualcosa che ricorda il nostro Playbill, che è appunto quello che ci si aspetta da un film western.
Che poi qualche sito web ha raccolto foto dei veri manifesti che circolavano nel Far West e questo stile era meno utilizzato di quello che ci aspetteremmo.
Comunque, in realtà il carattere utilizzato non è uno ma sono tre. La prima riga è in dimensioni più grandi, le altre sono in dimensione più piccola, l’ultima è più piccola ancora.
Seguono decorazioni tipografiche a chiudere la pagina.
Il carattere medio e quello piccolo hanno le stesse caratteristiche base del Playbill: aste verticali sottili, aste orizzontali in alto e in basso molto spesse.
Il carattere usato per la prima riga invece ha aste orizzontali spesse solo sul lato inferiore. I tratti orizzontali del lato superiore hanno lo stesso spessore apparente di quelli verticali.
Provo a passare la foto a What Font Is e la corrispondenza più vicina che trova è Antique Unique Jnl, acquistabile su My Fonts.
La descrizione dice che un catalogo degli anni Ottanta dell’Ottocento presentava un disegno del genere, simile a quello che è conosciuto anche col nome di Barnum. Il nome indicato sul catalogo era “Ten Line Antique Compressed No.7”, secondo le convenzioni che si usavano all’epoca. “Ten Line” era la dimensione, 10 righe tipografiche, corpo 120 evidentemente, quindi adatto per usi display. “Antique” era un nome abbastanza generico, che poteva riferirsi a caratteri molto diversi uno dall’altro, e “No. 7” indicava il numero d’ordine, che non aveva un significato in sé, nel senso che in dimensioni e categorie diverse lo stesso numero poteva riferirsi a disegni completamente diversi. “Compressed” indica che le lettere erano strette.
“Il disegno supera i limiti di una singola epoca; non ricorda solo gli antichi caratteri in legno, ma anche il movimento della controcultura hippie degli anni Sessanta”, dice il sito.
Tra gli altri risultati forniti da What Font Is infatti ci sono font con le aste che si appesantiscono nella parte bassa, ma dai contorni molto arrotondati, tipici della grafica degli anni Sessanta che però affonda le radici in alcuni lavori realizzati all’inizio del secolo.
Un altro risultato pure sbilanciato in basso, con tratti inferiori orizzontali molto, molto spessi, è il Flying Circus di Harold’S Fonts, 2017.
Non posso vederlo sul sito ufficiale perché il browser mi lancia un allarme di server configurato male. Un problema che forse nei prossimi giorni potrà essere risolto.
Fonts In Use segnala un uso di questo carattere, in combinazione con lo Zipper, che pure ha i tratti orizzontali spessi sotto e sopra, ma è un senza grazie.
Il Fliyng Circus sarebbe un revival del Circo, 1971, Jan Solpera per Berthold.
Il sito non riesce a trovare niente di particolarmente somigliante tra i font gratis per uso personale, mentre per cercare tra quelli di Google bisogna essere iscritti.
Per quanto riguarda le alternative al Playbill, è risaputo che su Google Fonts è presente lo Smokum di Astigmatic, anche se il contrasto è maggiore.
Su Identifont si possono vedere le differenze tra i due disegni. Il Playbill è molto più pesante di quello che si vede nel film, lo Smokum invece è più largo.
A dire la verità su Google Fonts c’è anche un font sbilanciato in basso: il Danfo. Ma prima di tutto le lettere hanno la forma moderna, poi sono tutte maiuscole e infine sono troooppo sbilanciate!
Comunque se Smokum e Playbill hanno anche le lettere minuscole, nel film compaiono solo le maiuscole. E anche l’Antique Unique è un all-caps.
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