Harquil

Su Youtube si può vedere un cortometraggio realizzato da Bruno Bozzetto nel 2004.

In tre minuti si vedono gli inquilini di un condominio assassinarsi l’un l’altro e dare fuoco all’intero edificio a causa dell’esasperazione dovuta ai rumori molesti continui, che si sentono da un piano all’altro e sono aggravati anche dal passaggio continuo di aerei nelle vicinanze.

I titoli di coda sono in colore verde/giallo su fondo nero, in un carattere di quelli in cui il cerchio interno della o è decentrato rispetto a quello esterno, in maniera da dare al tutto un aspetto più simpatico.

Provo a cercare con What The Font e il sito mi manda verso l’Artistik, Monotype Design Studio, 1992. Che sicuramente si basa sugli stessi principi, anche per via della n che termina col tratto discendente appuntito, ma di sicuro non è quello giusto. Per dire: la z ha un tratto orizzontale al centro che nel video non c’è.

Riprovo la ricerca con What Font Is che invece mi manda a un carattere gratuito, il Crane. Che non trovo sui siti di font gratis per uso personale.

Lo trovo però su Ffonts, che non mi fa tanto affidamento perché non contiene informazioni su autori e proprietari di copyright.

Sullo stesso sito troviamo Harquil e Hl Vungchac che sono praticamente la stessa cosa.

Che roba è? Qualche versione pirata di qualche font commerciale? E quale? Tra i caratteri simili all’Artistik su Identifont non c’è niente del genere, anche se sappiamo che la classificazione del sito si basa più sui dettagli che sull’apparenza complessiva.

Riprovo la ricerca su What Font Is con quattro lettere prese dallo specimen del Crane.

Primo risultato, fuori strada, Singing Bird da Creative Market, seguono Crane Normal, R1999, HL Vungchac, MoulinRougeFLF, FunnyFrank. I primi sono la stessa cosa, l’ultimo è diverso anche se basato su principi molto simili, e si acquista su Envato.

Ok, ma il disegno originale da dove arriva?

Cerco la parola Crane su Fonts In Use, e mi manda all’Harquil.

Lanciato da Haddon & Co. Col nome di Harquil prima del 1904 e da Hansen col nome di Tokio prima del 1909. Copiato col nome di Romantic dalla Universal Typefoundry di Hong Kong.

Tra gli anni Sessanta e Settanta venne diffuso in versione adatta per la fotocomposizione col nome di Henry. All’epoca Lettergraphics lo vendeva come Arquil.

“Molte versioni digitali, in gran parte non raccomandabili”, dice il sito, che elenca quelle che abbiamo già trovato, ci aggiunge Excalibur Logotype di autore sconosciuto, e rimanda al forum di Dafont per ulteriori informazioni.

Excalibur Logotype è la versione che è stata caricata su Dafont prima del 2005, ma nemmeno il sito sa indicarne l’autore.

Questo font non è inserito nella categoria Rétro, anche se ne avrebbe i requisiti, ma in Fancy/Various.

Ieri ha totalizzato 4 download.

In effetti è difficile trovarlo, catalogato così.

La categoria comprende 257 pagine (da 20) di font.

I più scaricati nelle ultime 24 ore sono Sinera di Toni Studio, serif; Harry P, di Gem Fonts / Typotheticals, lettere come nel logo di Harry Potter; e KG Red Hands di Kimberly Geswein, senza grazie che non ho idea di chi possa volerlo utilizzare e a quale scopo.

Il nome Crane è già usato nel mondo dei font commerciali: è quello di uno strano serif firmato Lennart Hansson, 1996 Monotype Imaging, che non ha nulla a che vedere con quello che stiamo esaminando qui.

Esiste anche un Crane Titling NF, di Nick Curtis, 2006, che è un serif display medievaleggiante, con grazie biforcute e strani cerchietti mancanti al posto delle grazie tuscan a mezza altezza. 

Per quanto riguarda l’Artistik, la descrizione su My Fonts dice che si tratta di un carattere di fine Ottocento, che ricorda la calligrafia asiatica, e richiama lo stile Art Nouveau che andava di moda a cavallo col secolo successivo.

Commenti

Post più popolari