Compacta

Una delle prime pagine storiche del quotidiano Paese Sera, ormai scomparso, che si possono vedere su Google Images è quella che annuncia la morte del comico Totò nel 1967.

Una scritta in caratteri pesantissimi, in cui vediamo delle O che hanno dei tratti verticali molto lunghi, con la controforma all’interno che è ridotta ad una fessura molto stretta.

Passo l’immagine a What Font Is e il primo risultato che viene fuori è Compacta. Un nome che abbiamo già sentito nominare, e un risultato che può facilmente essere quello giusto visto che il carattere è in circolazione dal 1963, quattro anni prima della pagina in questione.

Il disegnatore è Fred Lambert per la Itc.

Identifont suggerisce tra i caratteri simili Muller Next Extra Con., Compakt Bold, Filmotype Ginger (col punto sulla i tondo anziché quadrato, e col tratto discendente della y dritto anziché curvato in orizzontale).

L’alternativa suggerita di seguito è Impact Bold. Il nome Impact è fin troppo conosciuto anche tra chi non si occupa di tipografia, visto che è incluso nei sistemi operativi della Microsoft e si usa ad esempio per fare i meme.

Una cosa stranissima che si nota nel titolo di Paese Sera è l’apostrofo, che è una linea verticale sottilissima, praticamente hairline in confronto allo spessore delle aste.

Apostrofo? Che apostrofo c’è mai nella frase “È morto Totò”, scritta tutta in maiuscolo?

Il fatto è questo: che in molti font, specie quelli per la titolazione, non erano disponibili le maiuscole accentate. Questo perché gli accenti richiedono spazio vuoto al disopra della lettera, proprio là dove il giornalista deve mettere l’occhiello, cioè le altre informazioni relative al titolo (qui in inchiostro rosso).

Quindi gli accenti sono sostituiti dagli apostrofi.

Nell’Impact digitale l’apostrofo ha uno spessore compatibile a quello dei tratti, largo in alto e più stretto in basso nella sua versione indifferenziata (in alternativa c’è quello a forma di virgola).

A quanto e so, sui moderni computer è installato di default soltanto l’Impact nella versione di base, non nella versione Bold e Bold Condensed, che pure esistono.

Chi non lo sa può provare a premere il pulsante grassetto ed effettivamente ottiene una versione più pesante. Ma non è quella realizzata dal disegnatore, bensì quella ottenuta dal software in maniera acritica, che non è ottimale e può far storcere il naso a qualcuno. Ad esempio perché la E si trova ad avere un tratto verticale troppo spesso rispetto a quelli orizzontali, e la curvatura delle controforme nella O o nella R, in alto e in basso, non è quella giusta.

Quanto sarà stato grande quel titolo?

Difficile saperlo, tenuto conto del fatto che non conosciamo neanche il formato della pagina. Comunque, all’epoca molti giornali erano in formato lenzuolo, ossia larghi anche 44 centimetri.

Se fosse così anche in questo caso, una scritta in Impact digitale dovrebbe essere in corpo 180 per riempire lo stesso spazio in larghezza. Ma le lettere sarebbero più basse rispetto a quelle del quotidiano originale. 

Nell’Impact digitale il corpo tiene conto anche della presenza di accenti sulle maiuscole e tratti discendenti delle minuscole, mentre nei font della titolazione dei giornali dell’epoca il corpo poteva coincidere con l’altezza della maiuscola, quando non erano previste le minuscole (in questo caso c’è una linea continua di sottolineatura subito sotto la base delle lettere)

E poi, il punto tipografico che si usava all’epoca era più grande di quello che usiamo noi.

Tenendo conto di tutto questo, faccio una una stima (completamente arbitraria) di 168 punti.

Perché ho ipotizzato un numero che finisce per 8? All’epoca non era come oggi, che l’utente può impostare un valore qualsiasi alla grandezza della scritta, anche con la virgola. Era il produttore a decidere in quali dimensioni fisse realizzare i suoi caratteri. E sceglieva numeri tondi, no?

Già. E a quanto ne so io i caratteri di grandi dimensioni venivano venduti con la misura in righe tipografiche, dove ogni riga era uguale a 12 punti. 

Quindi, nell’ipotesi che le maiuscole fossero alte in questo caso esattamente 14 cicero (= righe tipografiche), la loro grandezza sarebbe stata di 168 punti (dell’epoca).

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