Manifesto ottocentesco /2
Continuo ad interpellare What Font Is per vedere se si trovano dei font digitali simili a quelli usati per fare un poster ottocentesco dove, visto che si aveva a disposizione solo il colore nero e senza immagini, si erano scelti tanti font diversi e dalle proporzioni strambe per attirare l’attenzione dei passanti.
In un messaggio di 15 righe, soltanto una è impaginata in caratteri senza grazie, la seconda, dove c’è scritto “St-Michael’s”. Viene usato un senza grazie molto largo, la C è larga forse il doppio rispetto alla sua altezza. Anche qui abbiamo in uso soltanto delle maiuscole. L’apostrofo è formato da un tratto rettilineo orizzontale e uno curvo che scende giù da destra come fosse un quarto di cerchio.
La C è molto più chiusa rispetto ai font attualmente in circolazione.
What Font Is suggerisce al primo posto il Grillmaster Expanded Bold, seguito dal Vindemia, dalle estremità arrotondate, e dal Maincode Bold 200.
Il secondo si acquista su Creative Market, gli altri su My Fonts.
Nessun font gratuito compare in questa lista.
Però si può ripetere la ricerca tra quelli gratuiti, purché non siano quelli di Google.
Al primo posto viene fuori il Dreadnoughtus Medium, che però mi ricorda troppo l’Eurostile, un font molto successivo.
Lo stesso avviene per molti altri nella lista.
Mi fermo al Desolator di Jetsmax Studio.
Ma andiamo oltre perché la terza riga è interessante: dice “Temperance band”, tutto in maiuscolo, in caratteri molto stretti dalle grazie rettangolari.
I primi della lista sono Skelett Antiken NF, Ganges Slab Regular e Lehman Egyptian, tutti e tre acquistabili su My Fonts. Il terzo non ha la grazia sul tratto centrale della E.
Tra i gratis per uso personale troviamo Wood Block One Regular, con qualche tratto obliquo di troppo, OptiDomningTelegraph, con qualche grazia mancante, e Che Guevara Text Serif, con grazie a punta.
Provo a cercare coi vecchi sistemi, ossia scorrere tutta la lista dei Rétro di Dafont, ed effettivamente è complicato trovare qualcosa di simile.
Mi fermo quando incontro l’HFF High Tension di Have Fun with Fonts, “basato sul Bamberg da Alfabeti per il circo di Dan Solo”.
Procediamo con la quarta ricerca su What Font Is. Qui abbiamo una riga in piccole dimensioni, fatta in caratteri che potrebbero andare bene per un libro. È anche la prima scritta su questo poster in cui vediamo le minuscole.
La codina della a è curvata all’insù, come si usava all’epoca (anche se non sappiamo di preciso di che anno è il manifesto).
Il sito va completamente fuori strada, o meglio, seleziona dei caratteri volutamente rovinati e imprecisi per simulare stampe d’epoca. Al primo posto Abegnale Regular, al secondo posto Zai Drukarnia Akademi Kr, al terzo New Boston Condensed Bold, con grazie troppo rettangolari e lettere sistemate in maniera un po’ dilettantesca. Il primo sta su Creative Market, il secondo sarebbe gratis per uso personale, il terzo fa riferimento ai Click Art Fonts della Broderbund.
Tra quelli gratuiti troviamo Endemic Roman, Dosmilcatorce, MixSerif, e così via. Al sedicesimo posto c’è l’OldNewspaper Types, che ho già sentito nominare.
E non abbiamo finito. I più complicati devono ancora arrivare.
(segue).
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