Blacksword

La polizia ha sequestrato una decina di chili di cocaina divisa in vari pacchetti. La foto era sul giornale. Su ogni pacchetto c’era la scritta MS in caratteri calligrafici.

Quale font era stato usato?

Uso What Font Is e la risposta è Blacksword di Youssef Habchi, che si può scaricare gratuitamente per uso personale da Dafont.

Il nome mi fa pensare a un blackletter, ma questo è uno dei tanti calligrafici presenti sul sito. I tratti hanno un po’ di contrasto, l’asse è inclinato in avanti, i tratti ascendenti di l e f non formano nessun occhiello.

Vogliamo provare a trovare qualcosa di simile passando la descrizione tramite il questionario a Identifont?

Dunque, il simbolo del dollaro ha un solo tratto verticale, la Q è aperta (come nel Brush Script), il tratto curvo della P attraversa la verticale (idem), la L ha solo l’occhiello superiore (e qui la lista dei font probabili scompare, e ne restano solo 22 possibili), il 3 ha solo tratti curvi (12 rimanenti), l’asse è inclinato in avanti...

Resta un solo risultato: Madisonian, di Thierry Puyfoulhoux, anno 1859 e 2000, pubblicato da Présence Typo.

Basato su un font presente nel catalogo 1859 della fonderia Bruce di New York.

Qualcosa di molto strano, insolito. Non una calligrafia fluida, ma uno stampatello calligrafico.

Tenuto conto di tutte le difficoltà nel legare le lettere una all’altra con le tecnologie dell’epoca, qui tutte le lettere hanno il tratto di congiunzione in basso alla stessa altezza e con la stessa inclinazione, inclusa la o.

Le maiuscole hanno forme molto bizzarre: la N ha due bandierine parallele in alto a destra, la V ha una curva al posto del vertice inferiorre mentre in alto a destra ha qualche decorazione indefinibile, come pure la W. Tra le minuscole notiamo la f che ha un sottile tratto di congiunzione serpeggiante alla base che ne stravolge un po’ la forma. Tra i numeri notiamo il 2 con una terminazione strana in alto, l’8 il cui occhiello superiore resta aperto, il 6 e 9 aperti ma in maniera diversa, in modo tale da non essere capovolgibili e intercambiabili.

Per quanto riguarda le lettere usate dallo spacciatore, notiamo che la M qui è nella versione spigolosa anziché in quella arrotondata, mentre la S forma un occhiello nella parte superiore.

Insomma, è qualcosa di estremamente diverso dalla foto sul giornale. Per giunta è anche a pagamento, quindi non è certo una scelta accessibile, per quello che se ne deve fare.

Diamo un’occhiata agli altri calligrafici di Dafont.

Quelli che hanno maggiore successo in queste ore sono Pretty Dahlia di Sronstudio (monoline), Childa di Nuril Kamal (forte contrasto, tratti pesanti) e Birds of Paradise di Herofonts, apparentemente adatto anche se più pesante e con le lettere che si avvicinano troppo una all’altra (l’estremità della M attraversa il tratto della S).

Già che ci siamo diamo un’occhiata all’ultima pagina della categoria, la duecentotrentesima. L’ultimo font della lista è il Best Spring, di Selvia Design. Entrambe le lettere in questione formano un occhiello in basso a sinistra.

È fuori luogo su un pacco di cocaina?

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