Infini

Sul sito Graphism.fr si trova una version della Carta di Monaco che indica i doveri e i diritti dei giornalisti.

Si tratta di un documento poco conosciuto in Italia, di cui non ho trovato nessuna traduzione in italiano, ma che risulta adottato dalla Federazione Europea dei Giornalisti e da Giornalisti Senza Frontiere.

È composta di dieci doveri e cinque diritti, esposti in maniera chiara e sintetica tanto da poter entrare in un solo foglio.

E infatti il sito offre un pdf ben impaginato, lettere chiare su fondo grigio scuro, con alcune parole evidenziate in negativo (testo grigio scuro su fondo chiaro).

A parte il titolo del documento e i titoli delle due colonne, il testo degli articoli è impaginato in un carattere che sicuramente conosco, ha un aspetto caratteristico. P e R sono aperte, le lettere hanno una scampanatura verso le estremità.

Cerco qua e là sul web e viene fuori che si tratta di Infini, disegnato da Sandrine Nugue nel 2015. Secondo Identifont può essere scaricato gratuitamente dal sito GraphismeEnFrance.fr.

Mai sentito. E allora come mai lo conosco?

Il motivo è che il font si può scaricare anche da Font Squirrel.

Tra l’altro, stamattina il sito francese non mi lascia entrare per motivi di sicurezza.

Su Font Squirrel possono essere scaricate quattro versioni di questo carattere: Regular, Italic, Bold e Picto.

Quest’ultimo è giusto una piccola aggiunta, di soli 31 glifi, in cui ogni lettera maiuscola viene fusa con un dettaglio grafico: la N sta sotto una nuvola, la C ha le chele da granchio, la T ricorda il forcone di Tritone...

Mi viene in mente che ad ogni lettera sia stato associato un oggetto che ha la stessa iniziale, come negli abbecedari per bambini. La E ha la coda da scoiattolo. Vado a controllare e infatti sì, in francese lo scoiattolo si chiama écureuil.

Ovviamente per chi non parla francese alcuni abbinamenti non hanno senso. Abbiamo P-pellicano, S-serpente, L-lingua, F-freccia, O-orso, ma il giornale sta alla J (journal), la strada sta alla R (rue), la chitarra sta alla G (guitare).

Fonts In Use ha 13 segnalazioni riguardanti l’Infini. Quella che noto al volo è la copertina di un libro di autrice dal nome italiano, Silvia Ferrara, ma in lingua francese: “La fabuleuse histoire de l’invention de l’écriture”.

Titolo tutto in maiuscolo, colore scuro su fondo che ricorda il marmo, come le antiche epigrafi.

La cosa strana è l’uso di legature insolite. Le due sillabe RE finali sono ottenute ribaltando la R e fondendo tra di loro i due tratti verticali in un tratto solo.

Abbiamo poi una legatura NT, dove appunto si uniscono i due tratti verticali mettendo il tratto orizzontale della T al disopra di quello della N. E poi abbiamo la sillaba LE in cui la E si rimpicciolisce e sale al disopra del tratto orizzontale della L, e la sillaba TU dove la U invece si rifugia sotto il tratto orizzontale della T, allungato sulla destra.

Dice la descrizione che il libro è stato scritto in italiano, col titolo “La grande invenzione: storia del mondo in nove scritture misteriose”, che effettivamente è un titolo che incuriosisce parecchio, trattando di scrittura.

Su Youtube si può vedere Silvia Ferrara in un video ben montato realizzato dall’Università di Bologna in cui si spiega il suo progetto di ricerca sui sistemi di scrittura indecifrati.

Se fino a pochi anni fa si pensava che la scrittura fosse stata inventata in Mesopotamia e da lì si fosse diffusa in tutto il mondo, le ultime teorie ci dicono che è stata inventata separatamente quattro volte: in Mesopotamia, Egitto, Cina e America centrale.

I sistemi indecifrati a cui l’equipe bolognese stava lavorando quattro anni fa erano quattro: geroglifico cretese, lineare A, ciprominoico e disco di Festo.

Inoltre la Ferrara si stava occupando anche della scrittura rongorongo dell’Isola di Pasqua e della scrittura della Valle dell’Indo.

Con questo blog ci siamo già imbattuti in alcuni di questi sistemi di scrittura, anche perché qualcuno ha già inserito i glifi in qualche font, pur senza sapere cosa significano.

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